ALEXANDROS ATTAPINIS (᾿Αλέξανδρος ᾿Αττάπινις)
Scalpellino frigio della seconda metà del III sec. d. C., che firmò insieme a Zelas un frammento di marmo trovato in un cimitero armeno presso il Kotiaion (Asia Minore), che faceva parte di un monumento funerario, composto di un rilievo entro una nicchia con frontone. I pochi frammenti del rilievo che ci sono pervenuti presentano figure divine e mitiche: vi appaiono Eracle con Cerbero e Attis, figura molto comune su monumenti funerarî, ma che qui è rappresentato con la cornucopia, attributo per lui insolito. Attapinis deve essere il nome frigio dello scultore. Il Loewy lo colloca tra gli scalpellini (λάτυποι) di tradizione neo-attica.
Bibl: E. Loewy, I.G.B., 389; C. Robert, in Pauly-Wissowa, I, c. 1462, s. v., n. 106; Suppl. epigr. Gr., VI, 129, 167; I. G. ad res Rom. pert., IV, 538; W. H. Buckler, e altri, in Journ. Rom. Stud., XV, 1925, p. 173, n. 167.