KOUMOUNDOŨROS, Aléxandros (Κουμουνδοῦρος, 'Αλέξανδρος)
Uomo politico greco, nato a Sélitsa (Abía) nel 1817, morto ad Atene il 26 febbraio/9 marzo 1883. Entrato nella carriera politica nel 1850, fu deputato di Messene (1853), presidente della Camera (1855) e ministro delle Finanze nel gabinetto Boúlgarēs e di Miaoúlēs. Oppostosi alla regina Amalia nella richiesta di successione al trono, si dimise nel 1860, si schierò nel partito antidinastico e fu tra i principali ribelli politici al tempo della caduta della dinastia (1862), assumendo il Ministero della giustizia. Ministro delle Finanze nell'interregno, mostrò singolare sangue freddo in momenti difficili d'anarchia; fu ministro dell'Interno sotto Kanárēs e poi primo ministro (2 marzo 1865). Risorta la questione cretese, K. fu costretto a dimettersi dal re Giorgio, il quale sosteneva che la Grecia non poteva agire indipendentemente dalle grandi potenze. K. fondò (1868) il giornale Spirito nazionale ('Εϑνικὸν πνεῦμα) in difesa della sua politica.
Fu ancora primo ministro nel gennaio 1878, quando la Tessaglia si ribellò contro i Turchi, e, con l'aiuto di Dēligiánnēs, allora ministro degli Affari esteri, inviò truppe agl'insorti. Alla caduta del ministero Trikoúpēs, egli riassunse la sua politica di guerra, ma i ripetuti appelli alle corti d'Europa non ottennero pratici risultati, e K. fu obbligato a ridurre le sue domande territoriali e ad accettare cessioni limitate in Tessaglia e in Epiro. Cadde nel 1882 per i voti dei nuovi deputati della Tessaglia, non soddisfatti dell'organizzazione amministrativa della nuova provincia.