SJÖBERG, Alf
Regista del cinema svedese, nato a Stoccolma il 21 giugno 1903. Dopo un'intensa attività teatrale, che ha ripreso da qualche anno, come regista, al Reale Teatro drammatico di Stoccolma, si afferma nel cinema nel 1942 con un film in cui felicemente si fondono il realismo e il fantastico, Himlaspelet (Strada di ferro), dal dramma in versi di R. Lindström. Più tardi, con Hets (Spasimo), 1944, in collaborazione per lo scenario con il giovane I. Bergman, si rivela solido autore espressionista, senza prescindere però né dalle lezioni realistiche né da quelle visionarie del cinema svedese; applicate in seguito, con personalissime invenzioni, in due film cui deve presto un largo successo internazionale, Bara en mor (Solo una madre), 1949, e Fröken Julie (La signorina Giulia), 1950, premiato quest'ultimo con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1951, ex aequo con Miracolo a Milano di De Sica. Più letterari i film seguenti; alcuni, però, come Barabbas (Barabba), 1952, dal romanzo di P. Lagerkvist, e Fadern (Il padre), 1969, dal dramma di Strindberg, con quelle doti drammatiche e visive, sorrette da una rigorosa e colta ispirazione, che continuano a guidare anche oggi S. nelle sue più acclamate regìe teatrali. Tra queste, di recente (1974), quella del Galileo di Brecht e dell'Annunciazione di Claudel.
Bibl.: B. Idestam-Almquist, Dramma e rinascita del cinema svedese, Roma 1954; P. Cowie, Swedish Cinema, Lonrda 1966; S.G. Winquist e T. Jungstedt, Svenkt filmskådesperlarlexikon, Stoccolma 1973, con filmografia; Svensk filmografi 1960-1969, Uppsala 1977.