FAGGI, Alfeo
Tutto quello che sappiamo sulla vita di questo scultore fino al 1913 è ricavato da notizie fornite da lui stesso o dal figlio John in occasione di mostre durante la sua permanenza negli Stati Uniti. Nacque a Firenze o nei dintorni (a Firenze il suo atto di nascita non si trova) l'11 sett. 1885. Studiò disegno col padre fino all'età di 13 anni e frequentò poi per quattro anni l'accademia di belle arti di Firenze (forse come studente privato di uno o più insegnanti, dato che non figura fra gli allievi regolari; invece il suo nome figura nel registro della biblioteca per gli anni 1902 e 1903).
Dopo aver vinto alcuni premi, si sottopose a sei anni di studio e ricerca per perfezionare la sua tecnica e per correggere una certa tendenza eclettica di cui era consapevole, studiando, tra l'altro, anatomia negli ospedali di Firenze. A un certo punto abbandonò la scultura a tutto tondo per dedicarsi al bassorilievo e al disegno.
Nel 1913 lasciò l'Italia per gli Stati Uniti per partecipare ad alcune mostre a New York e a Chicago (secondo alcuni, invece, doveva eseguire lavori per alcune signore della buona società di Chicago). Comunque a Chicago ebbe luogo nel 1914, nelle Henry Reinhardt Galleries, la sua prima mostra personale, che suscitò un certo interesse nel mondo artistico della città (in Italia aveva partecipato solo a una mostra, probabilmente collettiva, alla Società delle belle arti di Firenze, nel 1910).
Nel 1914 sposò Beatrice Butler, una pianista di Chicago che aveva conosciuta in Italia, e l'11 apr. 1915 nacque l'unico figlio John (o Giovanni).
Nel 1916 il F. ricevette la sua prima grande commissione da Frances Crane Lillie, molto impegnata nella promozione di un'arte sacra moderna di buona qualità, per le Stazioni della Via Crucis della chiesa cattolica di St. Thomas the Apostle a Chicago (per la stessa chiesa e sempre per la stessa committente il F. eseguì, più tardi, una Pietà in bronzo).
I modelli per la Via Crucis vennero installati dalla Lillie nella saletta terrena del campanile da lei stessa donato alla chiesetta del piccolo centro di Woods Hole (Massachussets), sede di importanti laboratori di biologia marina. Per il portale di questo campanile la Lillie nel 1926 commissionò al F. una serie di pannelli con scene della Vita di s. Giuseppe.Sempre nel 1916, richiamato alle armi, il F. partì per l'Italia e prese parte alla prima guerra mondiale; fece ritorno definitivamente negli Stati Uniti nel 1919 (ma ottenne la cittadinanza statunitense soltanto nel 1927). La prima personale del F. a New York può essere datata al 1921: ebbe luogo nelle Bourgeois Galleries e, con poche eccezioni, ebbe una buona critica.
Probabilmente nel 1923 il F. si trasferì, insieme con la sua famiglia, a Woodstock, un piccolissimo villaggio, prevalentemente agricolo, nei Monti Catskill nello Stato di New York, dove, nel 1902, Bolton Brown, Ralph Radcliffe e Harvey White avevano fondato una comunità utopistica per artisti, basata sul principio della libertà di espressione artistica, in linea con le idee di William Morris. Il F. si trovava lì nel 1929 (Fielding, 1984).
Morì a New York il 17 ott. 1966.
Le sue opere si trovano in molte collezioni americane sia private sia pubbliche, fra cui: a New York, il Whitney Museum of American art; a Chicago d'Art Institute (dove si trova un portale in bronzo con scene della Vita di s. Francesco), l'Arts club, la Chicago historical Society, lo University of Chicago Museum e la Jane Adams' Hull House; la Phillips Memorial Gallery a Washington, D. C.; l'Albright-Knox Gallery a Buffalo; il Minneapolis Institute of arts; il Columbus (Ohio) Museum of art; l'Addison Gallery of American art, alla Phillips Academy ad Andover, Mass., del Carnegie Institute a Pittsburgh; la Jones Library, Amherst, Mass.; la Honolulu Academy of arts; il Kalamazoo (Michigan) Institute of Arts; la Pennsylvania Academy of fine arts a Filadelfia; la University of Notre Dame, Notre Dame, Indiana; il Denver Art Museum; il Seattle art Museum; il Princeton University Art Museum; il Phoenix Art Museum; il Grand Rapids (Michigan) Art Museum; il Museum of New Mexico a Santa Fe. È ancora da ricordare la Porta Dante, in bronzo, al Rosary College, River Forest, Illinois.
Conosciuto soprattutto per le sue opere di soggetto religioso, il F. anche in quelle a soggetto profano, come per esempio i ritratti, persegue effetti di forte ed essenziale spiritualità, eliminando, o riducendo, i dettagli e gli accessori superflui.
Fonti e Bibl.: Necr. in Corriere della sera, 18 ott. 1966; Exhibition of sculptures by signor A. F. (catal.; The Galleries of Henry Reinhardt), Chicago 1914; New York Times, 27 genn. 1924; Chicago Evening Post (Suppl., Magazine of the Art World), 27 aprile; 4 maggio; 22 giugno 1926; 19 luglio e 27 dic. 1927; 3 genn. 1928; The Washington Post, 29 apr. 1928; Exhibition of bronzes & drawings byA. F. (catal.; Dunthorne Gallery), Washington, D. C., 1928; Exhibition of sculpture-A. F. (catal.; Ferargil Gallery), New York 1930; Art Digest, 10 ott. 1930, p. 8; Sculpture & drawings by A. F. (catal.; Albright Art Gallery), Buffalo 1941; Exhibition of sculpture and drawings by A. F. (catal.; Renaissance Society at the Univ. of Chicago), Chicago 1946; Sculpture and drawings - A. F. (catal.; Weyhe Gallery), New York 1950; G. Schiavo, Four centuries of Italian-American history, New York 1952, pp. 235 s.; S.A. Nash, Painting and sculpture from antiquity to 1942 (catal.; Albright- Knox Art Gallery), New York-Buffalo 1979, pp. 550 s.; Who's who in American art…, 1956, p. 143; H. Vollmer, Künslerlexikon des XX. Jahrhunderts, II, pp. 67 s (con ulter. bibl.); M. Fielding, Dictionary of American painters, sculptors and engravers, New York 1984, p. 267; National Museum of American art, Inventory of American sculpture. Artist Index, Washington, D. C., 1988.