Alfieri di Sostegno, Cesare
Diplomatico e uomo politico (Torino 1799 - Firenze 1869). Agli inizi della carriera diplomatica fu inviato all’ambasciata sarda di Parigi presso il padre che ne era titolare. In seguito fu addetto alla sede dell’Aia e di Berlino. Presente ad Aquisgrana (1818), a Troppau (1820) e a Lubiana (1821), fu trasferito a Firenze dove divenne amico di Carlo Alberto che si era stabilito nella città toscana dopo l’infelice conclusione dei moti piemontesi del 1821. Nel 1822 accompagnò il conte de la Tour al congresso di Verona e nel gennaio del 1824 fu inviato a reggere la legazione piemontese in Russia. Tornato a Torino nel 1826, l’anno seguente fu nominato primo scudiero di Carlo Alberto. Presidente dell’Associazione agraria (1840), partecipò all’opera di modernizzazione dello Stato piemontese. In qualità di capo dell’ufficio di riforma degli studi e di primo titolare del nuovo ministero della Pubblica istruzione (1847), istituì scuole per la preparazione dei maestri elementari ispirate all’esperienza dell’abate Ferrante Aporti, creò nuove cattedre universitarie, riordinò lo studio della teologia e del diritto e ristabilì la cattedra di Economia politica soppressa dopo i moti del 1821. Fu tra i liberali che indussero il re alla concessione dello Statuto. Dopo la sconfitta subita nella prima guerra d’indipendenza e l’armistizio Salasco, assunse nell’agosto l’incarico della formazione del terzo ministero costituzionale, dopo quelli di Balbo e Casati. Dopo le dimissioni (ottobre 1848), partecipò alle attività del Senato, in cui era entrato nell’aprile 1848, e ne divenne presidente dal 1855 al 1860.