AIROLDI, Alfonso
Nobil uomo, arcivescovo di Eraclea, cappellano maggiore del re delle Due Sicilie, erudito, filosofo e archeologo, nato in Palermo il 25 febbraio 1729, ivi morto il 19 marzo 1817. Pur essendo ignaro d'arabo, promosse in Sicilia gli studî arabici; fece istituire a sue spese in Palermo, intorno al 1782, una cattedra di lingua araba; raccolse libri, monete, vetri e gemme, la cui collezione oggi si conserva nella Biblioteca comunale di Palermo.
Ingannato dal furbo e ciarlatanesco abate Giuseppe Vella maltese, credé nell'autenticità di due presunti codici diplomatici arabi siculi da quello fabbricati, e li fece pubblicare in sette volumi in-4° nel testo e nella traduzione italiana (Palermo, Reale Stamperia, 1788-1793); ma poi, nel 1796, ebbe cura di fare sbugiardare e condannare il falsario. Dettò, oltre a varie Orazioni, quattro Dissertazioni sull'antica storia di Sicilia nell'età sicula, greco-cartaginese, romana, bizantina e occidentale, raccolte da G. Capozzo nel volume secondo delle Memorie su la Sicilia, Palermo 1840-42.
Bibl.: L. Caetani, Saggio d'un dizionario bibliogr. ital., Roma 1924, I, coll. 596-597; M. Amari, Storia dei Musulmani di Sicilia, I, pp. XII-XIII; 2ª ed., I, pp. 8-9; D. Scinà, Prospetto della storia letteraria di Sicilia nel secolo XVIII, Palermo 1860, voll. 3.