Capecelatro, Alfonso
Ecclesiastico (Marsiglia 1824 - Capua 1912). Discendente da una famiglia aristocratica di tradizioni liberali - il padre, duca di Castelpagano, era stato costretto all’esilio per aver partecipato alla rivoluzione del 1799 - Capecelatro entrò sedicenne nella congregazione dell’Oratorio di cui divenne rapidamente padre superiore. Grande organizzatore e originale studioso, riuscì a salvare la preziosissima biblioteca dei Filippini dalla dispersione e ne assunse la direzione. Arcivescovo di Capua dal 1880 e cardinale dal 1886, divenne prefetto della Biblioteca vaticana nel 1893, chiamato a questo incarico da Leone XIII. Vicino al neoguelfismo, ebbe rapporti di amicizia con molti cattolici liberali come Manzoni, Tommaseo, Fogazzaro. Pur se non mancarono momenti di scontro, in particolare a Napoli dopo l’arrivo di Garibaldi, assunse, nel conflitto tra Stato e Chiesa, posizioni moderate e conciliatoriste. È in questo contesto che si colloca la sua collaborazione con gli «Annali cattolici» di Genova e, dal 1865 al 1886, quella con la rivista napoletana «La Carità», in cui si auspicava l’abbandono della protesta intransigente dei cattolici nei confronti dello Stato liberale e un loro attivo inserimento nella vita politica del paese. Scrisse con successo di una grande varietà di argomenti, dalla letteratura all’esegetica, dalla storia alla apologetica.