Alfonso I
Nato nel 1394, figlio di Ferdinando I re d’Aragona e di Sicilia, gli successe nel 1416 come Alfonso V re di Aragona detto il Magnanimo (Alfonso IV come conte di Catalogna). Nel 1421, adottato dalla regina di Napoli Giovanna II d’Angiò per contrapporlo al pretendente Luigi III d’Angiò, riconquistò buona parte del Regno, tuttavia l’opposizione di papa Martino V e del duca di Milano Filippo Maria Visconti lo costrinse ad abbandonare l’Italia nel 1423. Vi rientrò nel 1432, tentando di nuovo di conquistare il Regno di Napoli alla morte di Giovanna (1435), ma i principi italiani gli contrapposero Renato d’Angiò, fratello di Luigi III. Gli aragonesi furono duramente sconfitti dai genovesi a Ponza (5 ag.) e Alfonso, caduto prigioniero, fu consegnato a Filippo Maria Visconti. Presto, però, riuscì a portare il duca dalla sua parte, e nel 1442 finalmente si impose quale re di Napoli come Alfonso I. Nel 1447, alla morte del Visconti, cercò di impadronirsi del ducato milanese, ma venne sconfitto prima dai fiorentini (1448) e poi dai veneziani (1449). Con la pace di Lodi (1454) rinunciò a ogni pretesa sull’Italia del Nord. Morì a Napoli il 27 giugno 1458.
Le vicende dell’Aragonese trovano discreto spazio nella trama delle Istorie fiorentine di Machiavelli.
Dopo un cenno, in I xxxiv, ai contrastati rapporti con Giovanna, nei libri V e VI si narrano le vicende seguite tra la morte della regina e quella dello stesso Alfonso (VI xxxvi). In particolare, M. riconosce al «prudente» Alfonso l’abilità di aver persuaso il duca di Milano a liberarlo e a favorirlo contro Renato d’Angiò (V v).
Bibliografia: R. Moscati, Alfonso V d’Aragona, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2° vol., Roma 1960, ad vocem.