ALFONSO III d'Aragona, II di Catalogna, detto il Liberale
Primogenito di Pietro III (II) ne ereditò gli stati nella penisola iberica (1283); ma ritenne anche il regno di Maiorca, togliendo a pretesto l'aiuto dato ai Francesi da Giacomo II, all'epoca dell'invasione di Filippo III l'Ardito. A Maiorca egli aggiunse Minorca, conquistata nel 1286. Ma, lasciando da parte quest'impresa, la politica di A. verso i Musulmani è distinta dai fini essenzialmente commerciali che egli si propose rispetto ai sovrani di Andalusia e dell'Africa settentrionale. Dovettero a questo orientamento indurlo, oltre a ragioni di diversa natura, l'inimicizia con la Francia e la Santa Sede. Solo dopo lunghe trattative, alle quali prese parte anche il re d'Inghilterra Eduardo I, si venne alla pace di Tarascona (1291), alquanto onerosa per Alfonso. Egli otteneva, infatti, che il papa revocasse la donazione fatta a Carlo di Valois dei suoi stati; ma dovette impegnarsi ad inviare un'ambasciata a Roma per chiedere perdono, ad armare una crociata per la Terra Santa, e, benché ciò non consti dai capitoli del trattato, ad abbandonare la causa di Sicilia, nonostante le relazioni cordiali con suo fratello Giacomo, re di quell'isola, e l'aiuto che gli aveva prestato fino allora. A questo cambiamento di politica A. fu costretto dalla situazione difficile in cui si trovava, per l'ostilità dei re di Navarra e di Castiglia e di Giacomo di Maiorca, il quale aveva tuttora il possesso della contea del Rossiglione. Nell'interno, poi, la Unión dei nobili aragonesi, i quali già gli si erano ribellati non appena egli era salito al trono, raddoppiava le sue pretese, e passava dalle minacce ai fatti, invadendo i territorî valenziani, e costringendo il re, che era all'impresa di Minorca, a concedere un ampio Privileao de la Unión. Questa concessione e la prodigalità da lui mostrata al principio del suo regno, gli procurarono il titolo di Liberale. Benché i cronisti contemporanei asseriscano che egli fu strenuo guerriero (concordando forse con essi Dante, Purgatorio, VII, 115-117), certo è che non ebbe forza e tempo sufficienti per portare a termine le lotte ereditate. Nato nel 1265, si spense ventisettenne a Barcellona (17 o 18 giugno 1291).
Bibl.: B. Sánchez Alonso, Fuentes de la historia española e hispanoamericana, 2ª ed., Madrid 1927, nn. 1711-1825 e 2141-2148. V. specialmente J. de Zurita, Anales de la Corona de Aragón, Saragozza 1562-80, IV; C. Parpal, La Conquista de Menorca en 1287, Barcellona 1901; G. La Mantia, Documenti sulle relazioni del re Alfonso III di Aragona con la Sicilia, in Anuari dell'Institut d'Estudis Catalans, II, pp. 337-367; L. Klüpfel, Die äussere Politik Alfonsos III von Aragonien, 1285-1291, Berlino 1912.