RENDANO, Alfonso
Pianista e compositore, nato a Carolei (Cosenza) il 5 aprile 1853, morto in Roma il 10 settembre 1931. Fanciullo prodigio, studiò dapprima in Cosenza, poi al Conservatorio di Napoli, dove esordì a 10 anni suscitando ammirazione. S. Thalberg, dopo avergli dato lezioni e consigli, lo raccomandò al Rossini che viveva a Parigi. Quivi, al Conservatorio, il R. studiò col Mathias, alunno di Chopin, e in seguito frequentò a Lipsia il corso del Reinecke. Iniziò brillantemente a 14 anni la carriera di concertista, riportando in seguito successi in tutta l'Europa. Nell'87 accettò una cattedra nel Conservatorio di Napoli, ma presto l'abbandonò per divergenze sui criterî d'insegnamento. Ritiratosi a Cosenza per ragioni familiari, interruppe per varî anni la carriera di concertista, dedicandosi alla composizione. Riprese l'insegnamento e i concerti molti anni più tardi; stabilitosi a Roma, vi rimase fino alla morte.
Il R. fu ammirabile interprete sia dei compositori classici sia dei romantici e considerato insuperabile nell'esecuzione della musica di Chopin. Come i suoi contemporanei Martucci e Sgambati contribuì notevolmente al risveglio degli studî musicali in Italia e alla conoscenza della letteratura pianistica e sinfonica. Sono memorabili i suoi concerti del 1904 e 1906 a Roma, Milano e Napoli, nei quali, in una serie di audizioni, egli eseguì quasi tutte le composizioni pianistiche dei maggiori, oltre moltissime, allora ignote, di altri autori antichi e moderni. Fu compositore nobile e raffinato; la sua musica, dalla quale esula ogni scolasticismo, rivela una profonda cultura e finezza di sentimento. Spesso l'autore attinge spiritualmente alla melodia popolare calabrese. Tra le composizioni maggiori, un Concerto per piano e orchestra, che Liszt ammirava molto, e un Quintetto per piano e archi. La sua opera lirica Consuelo su libretto del Cimmino (dal noto romanzo di George Sand) fu eseguita a Torino nel 1902 e quindi con grande successo in Germania (Stoccarda, Brema, Mannheim), l'ultima volta a Norimberga nel 1924.
Il R. fu anche didatta efficacissimo, volto soprattutto all'interpretazione e al rispetto dello stile. Egli perfezionò il pedale tonale Steinway con un meccanismo interno che permette di legare successivamente i suoni che si vogliono far continuare e con una appendice esterna che permette di usare il detto pedale insieme agli altri due "pedale indipendente Rendano", brevettato nel 1919).
Composizioni (oltre le già citate): Marcia funebre in morte di un pettirosso, per piccola orchestra: moltissimi pezzi per pianoforte solo Barcarola, Alla gavotta, Sonata caratteristica, Sonatine stile antico, ecc.).
Bibl.: L. Torchi, Consuelo di A. R., in R. M. I.