Ricolfi, Alfonso
Studioso piemontese di D., continuatore, e in un certo senso anche correttore, delle tesi ben note del Valli sui ‛ fedeli d'Amore ' in una serie di articoli usciti tra il 16 settembre e il 5 novembre 1930 sul " Corriere Padano ", e precisamente: L'eresia ortodossa di D. (16 settembre); D. poeta settario. Le rime epistolari (16, 23, 30 ottobre); D. settario. Il segreto di Beatrice e di Merzè (5 novembre).
In questi articoli il R. moderava alcuni aspetti della teoria del Valli, secondo cui si negava l'esistenza reale di Beatrice; ma nel complesso, anche accettando la realtà di Beatrice e di altre donne, la teoria del Valli vi veniva riconfermata e approfondita attraverso un esame del linguaggio segreto dei ‛ fedeli d'Amore '. Approfondì con buona documentazione i suoi studi sulle corti d'Amore in Francia e i loro riflessi in Italia, dando alla luce (Roma 1933) un interessante lavoro dal titolo Studi sui Fedeli d'Amore, suddiviso in tre capitoli. Nel primo trattava dei problemi e degli aspetti delle corti d'Amore reali in Francia; nel secondo delle corti d'Amore immaginarie e la strana corte del Barberino; nel terzo sui riflessi dei ‛ fedeli d'Amore ' di Francia sui fedeli d'Amore in Italia. Opinabile la conclusione secondo cui esisterebbe una certa analogia tra l'esilio di Parsifal e il transito di Beatrice.
Più tardi il R. pubblicava, in polemica garbata col Valli, un secondo volume sui ‛ fedeli d'Amore ': Dal problema del gergo al crollo d'un regno (Genova 1940), in cui approfondiva gli studi su Beatrice e i termini ‛ fiore ' e ‛ fedele '.
Altri saggi: Odierni commenti alla " Commedia " e le allegorie dantesche, in " Nuova Rivista Storica " XXXVIII (1954) 539-545; La trasformazione cristiana delle porte dell'Ade virgiliano in D. e il " Messo da cielo ", Ibid. XLII (1958) 223-256.