Alfonso X di Castiglia
Molti antichi commentatori riferiscono ad A. X il Savio, re di Castiglia e di León (1221-1284), l'espressione Vedrassi la lussuria e 'l viver molle / di quel di Spagna, nella rassegna dell'Aquila (Pd XIX 124-125): " questo fu lo re Alfonso di Spagna, che eletto imperadore lasciò l'impresa de lo imperio, e per viltà d'animo non la seguitò " (Buti). Altri si limitano a osservare che si tratta del re di Spagna, senza precisare di quale. Ma poiché il biasimo dell'Aquila ha per oggetto i principi regnanti al tempo della visione, il riferimento al grande sovrano castigliano sembra impossibile; altrettanto si può dire dell'identificazione con il figlio di A. X, Sancio IV, re dal 1284 al 1295 (Bennassuti). Quasi con certezza si tratta pertanto del nipote Ferdinando IV di Castiglia e di León, proclamato re a nove anni nel 1295 e morto nel 1312.
Alcuni poi (Giuliani, Scartazzini, ecc.) hanno supposto che sia A. X lo buono re di Castella incluso fra i sette esempi di munificenza di Cv IV XI 14 E c[u]i non è ancora [ne]l cuore Alessandro per li suoi reali benefici? Cui non è ancora lo buono re di Castella, o il Saladino, o il buono Marchese di Monferrato, o il buono Conte di Tolosa, o Beltramo dal Bornio, o Galasso di Montefeltro? Ma giustamente il Galvani, e poi il Toynbee, hanno pensato piuttosto al nonno di A. X, il re di Castiglia Alfonso il Nobile (1155-1214), munifico protettore di trovatori (come altri personaggi qui citati), e celebrato nelle antiche biografie provenzali. Su queste identificazioni ha osservato però opportunamente il Santangelo: " altra cosa è identificare obiettivamente con questi tre personaggi storici i tre principi munificenti imperfettamente indicati da Dante, altra cosa è credere che proprio ad essi, esattamente individuati, Dante si riferisse ".
Bibl. - G. Galvani, Postille al trattato IV del Convito di D.A., in Opuscoli religiosi, letterari e morali, Modena, IX (1867) . 340; P. Toynbee, Ricerche e note dantesche, s. I, Bologna 1899, 71-78; S. Santangelo, D. e i trovatori provenzali, Catania 19592, 154-155.