ALFRAGANO
. Storpiatura medievale europea di al-Farghānī (Aḥmad ibn Muḥammad ibn Kathīr), nome d'un astronomo arabo del sec. IX. Oriundo della provincia detta Farghānah (Fergana, nell'attuale Turkestān russo), fiorì a Baghdād sotto il califfo al-Ma'mūn (813-833) e i suoi primi successori; nel 247 dell'ègira (861 d. C.) fu incaricato di restaurare il nilometro dirimpetto al Cairo Vecchio, e quivi morì. La sua fama in Oriente e in Occidente è dovuta al suo compendio d'astronomia in 30 capitoli, intitolato Kitāb fī ǵiawām i‛ ‛ilm an-nuǵiūm (Il libro delle nozioni elementari intorno alla scienza degli astri); esso fu tradotto in latino da Giovanni di Siviglia nel 1135 e da Gherardo da Cremona (morto nel 1187). La versione di Giovanni fu stampata a Ferrara nel 1493, a Norimberga nel 1537 e a Parigi nel 1546; quella di Gherardo fu adoperata da Ristoro d'Arezzo nel 1282 e da Dante (Convivio, II, 6), e edita da R. Campani, Il libro dell'aggregazione deile stelle, Città di Castello 1910 (forma i nn. 87-90 della Cohezione di opuscoli danteschi diretta da G.L. Passerini; cfr. la recensione di F. Angelitti, in Bullettino della Società dantesca italiana, n. s., [XVIII] 1912, pp. 22-47). La versione di Gherardo s'intitola Liber de aggregationibus scientiae stellarum (onde il titolo usato da Dante), perché il traduttore prese il vocabolo ǵiawāmi‛ nel suo senso più comune anziché in quello tecnico di "nozioni elementari". Una versione ebraica fu fatta dall'arabo, ma tenendo sott'occhio anche la latina di Giovanni, da Jacob Anaṭōlī od Anṭōlī, che viveva a Napoli nella prima metà del sec. XIII ed era uno dei traduttori stipendiati dall'imperatore Federico II; essa fu pubblicata con versione latina da Jacob Christmann (Muhamedis Alfragani Arabis Chronologica et astronomica elementa, Francoforte 1590). L'edizione del testo arabo, con ottima versione latina e commento rimasto incompiuto, si deve all'olandese J. Golius (van Gol), Muhammedis fil. Ketiri Ferganensis qui vulgo Alfraganus dicitur Elementa astronomica, Amsterdam 1669 (postumo).
Bibl.: R. Campani, Il "kitāb al-Farghānī" nel testo arabo e nelle versioni (è uno studio bibliografico, in Rivista degli studi orientali, III, Roma 1910, pp. 205-252).