Marshall, Alfred
Economista inglese (Londra 1842 - Cambridge 1924). Professore all’Università di Cambridge (1885-1908), nel testo Principles of economics (1890) volle conciliare la teoria classica del costo di produzione con l’analisi dell’utilità (➔ p). Scelse il metodo d’equilibrio parziale, partendo dall’ipotesi di coeteris paribus, per analizzare equilibrio e dinamica in un’industria. M. determinava il prezzo sul singolo mercato dall’incontro della curva di domanda (➔ domanda, curva di) con la curva d’offerta (➔ offerta, curva di p), distinguendo tra equilibrio normale nel breve periodo (l’offerta varia entro l’apparato produttivo e le reti di vendita esistenti) e quello nel lungo periodo (l’industria adatta capitale e forza lavoro alla domanda, anche adottando nuove tecniche). Coniò il concetto controverso d’impresa rappresentativa delle condizioni medie di costo e dimensione nel settore. Definì concetti quali l’elasticità della domanda, il principio di sostituzione, il surplus (➔) del consumatore, le quasi rendite (➔ quasi rendita). Studiò le economie di costo al variare della dimensione d’impresa e dell’estensione del mercato (economie interne ed esterne). Notò i vantaggi della localizzazione in distretti industriali delle imprese specializzate in un settore. In ambito monetario propose la teoria dei saldi liquidi, che spiega la domanda di moneta in funzione del reddito. Furono suoi allievi A.C. Pigou e J.M. Keynes. Il suo insegnamento fu il cardine della scuola di Cambridge. Tra le opere: The economics of industry (in collaborazione con la moglie M. Paley, 1879); Industry and trade (1919); Money, credit and commerce (1923).