SCHÜTZ, Alfred
Sociologo statunitense di origine austriaca, nato a Vienna il 13 aprile 1899, morto a New York il 20 maggio 1959. Laureatosi all'università di Vienna in diritto finanziario, durante la prima guerra mondiale combatté sul fronte italiano e fu decorato con la Silver Cross of Merit. Fu poi impiegato (1921-25) e dirigente (1926-38) alla Bankverein e alla Banca Reitler and Co. Nel 1932 pubblicò il suo primo e unico volume, Der sinnhafte Aufbau der sozialen Welt. Eine Einleitung in die verstehende Soziologie (trad. it., La fenomenologia del mondo sociale, 1974), molto apprezzato da E. Husserl che, nello stesso anno, lo invitò a Friburgo a far parte di un gruppo di studio, offrendogli la possibilità di diventare suo assistente. Pur rifiutando l'offerta e, quindi, la carriera accademica, S. non interruppe la collaborazione se non alla morte di Husserl, nell'aprile 1938. Nello stesso anno l'Anschluss dell'Austria da parte di Hitler lo costrinse a lasciare con la sua famiglia Vienna e a raggiungere Parigi, dove si distinse per l'aiuto offerto a molti austriaci di religione ebraica che volevano abbandonare l'Austria. Nel luglio 1939 emigrò negli Stati Uniti, dove continuò il suo lavoro di consulente legale e finanziario di banche. Nel 1940 fondò, insieme a M. Farber, l'International Phenomenological Society, e nel 1941 la rivista Philosophy and Phenomenological Research. Nel 1943 accettò l'offerta della New School for Social Research di New York di ''lettore senza stipendio'', iniziando la collaborazione alla rivista Social Research; quindi, a partire dal 1943, fu visiting professor e, nel 1952, professore di Sociologia e psicologia sociale. È stato membro dell'American Philosophical Association e dell'American Sociological Association.
L'importanza dell'opera di S. per lo studio dell'azione sociale, dei significati e dei simboli della vita quotidiana, nonché il suo impatto nelle più recenti teorie sociologiche contemporanee (in particolare le cosiddette microsociologie, quali, per es., l'etnometodologia) si sono manifestati negli ultimi anni del suo insegnamento e, in particolare, con la pubblicazione postuma dei tre volumi dei Collected papers (i: The problem of social reality, 1962, a cura di M. Natanson; ii: Studies in social theory, 1964, a cura di A. Brodersen; iii: Studies in phenomenological philosophy, 1966, a cura di I. Schütz; trad. it. parziale a cura di A. Izzo, Saggi sociologici, 1979). L'originalità della sua teoria sociologica consiste nel tentativo di superare alcune aporie della metodologia di M. Weber servendosi della fenomenologia di Husserl e, in misura minore, della filosofia di H. Bergson. In particolare, l'attenzione di S. si centra sul concetto weberiano di ''azione dotata di senso'' mostrando i significati non univoci che essa può avere tanto nel suo compimento quanto nell'atto compiuto, tanto per il soggetto agente quanto per l'interlocutore e/o l'osservatore. In questo senso si può definire la fenomenologia di S. un tentativo di chiarire le dinamiche dell'interazione attraverso la definizione dei processi di formazione dei significati intersoggettivi (le cosiddette ''province finite di significato'').
Tra gli scritti postumi si ricordano: On phenomenology and social relations. Selected writings, a cura di H.R. Wagner (1970); Reflections on the problem of relevance (1970; trad. it., Il problema della rilevanza, 1975); The world as taken for granted, pubblicato a cura di T. Luckmann con il titolo The structures of life-world (1973); The theory of social action: the correspondence of Alfred Schütz and Talcott Parsons, a cura di R. Grathoff (1978); Philosophers in exile: the correspondence of Alfred Schütz and Aron Gurvitch 1939-1959, a cura di R. Grathoff, introduzione di M. Natanson (1989).
Bibl.: M. Natanson, Phenomenology and social reality; essays in memory of Alfred Schütz, L'Aia 1970; E. Melandri, Introduzione ad A. Schütz, La fenomenologia del mondo sociale, Bologna 1974; R.A. Gorman, The dual vision: Alfred Schütz and the myth of phenomenological social science, Londra 1977; Storia del pensiero sociologico, iii: I contemporanei, a cura di A. Izzo, Bologna 1977, pp. 303-28; R.R. Cox, Schütz's theory of relevance: a phenomenological critique, L'Aia 1978; R. Grathoff, Alfred Schütz, in Klassiker des soziologischen Denkens, a cura di A. Käsler, ii, Monaco 1978; H.R. Wagner, Alfred Schütz: an intellectual biography, Chicago 1983; K.H. Wolff, Alfred Schütz: appraisals and developments, Dordrecht 1984; F. Crespi, Le vie della sociologia, Bologna 1985, pp. 243-63; M.A. Natanson, Anonymity: a study in the philosophy of Alfred Schütz, Bloomington 1986; E. List, I. Srubar, Alfred Schütz: neue Beiträge zur Rezeption seines Werkers, Amsterdam 1988; M.D. Barber, Social typifications and the elusive other: the place of sociology of knowledge in Alfred Schütz's phenomenology, Lewisburg 1988; L. Embree, Wordly phenomenology: the continuing influence of Alfred Schütz on North American human science, Washington 1988 (con ampia bibliografia, pp. 275-307); B.C. Thorne, Accion social y mundo de la vida: estudio de Schütz y Weber, Pamplona 1991.