STROESSNER, Alfred
(App. III, II, p. 856)
Generale e uomo politico paraguaiano. Al potere dal 1954, comandante in capo delle Forze Armate, candidato a vita e presidente onorario del Partido Colorado, S. resse le sorti del Paraguay sino al 1989. La sua non fu una gestione di "democrazia senza comunismo", come egli amava definire il modello imposto al suo paese, ma la più lunga dittatura di tutta l'America latina, simile più a quelle centroamericane di A. Somoza, R. Trujillo e F. Duvalier che ai regimi militari nati a partire dagli anni Sessanta nell'America del Sud. Attraverso emendamenti successivi alla Costituzione, che gli consentirono mandati presidenziali consecutivi, venne eletto, prima come candidato unico poi affrontando la concorrenza solo formale di altri partiti, nel 1958, 1963, 1968, 1973, 1978, 1983 e 1988, con percentuali sempre superiori all'89%. A partire dal 1983 si cominciò a parlare della possibilità di successione, anche a causa dell'età e delle condizioni di salute di S., e all'interno del partito sorsero divisioni fra chi voleva che lasciasse il potere e chi invece riteneva che soltanto lui dovesse decidere tempi e modi della successione. Tali contrasti sfociarono in un colpo di stato guidato dal generale A. Rodriguez, che il 3 febbraio 1989 lo allontanò dalla presidenza. Due giorni dopo, accompagnato da moglie, figli e alcuni collaboratori, S. s'imbarcò su un aereo diretto in Brasile e si rifugiò in una sua proprietà agricola nello stato di Minas Gerais.
Bibl.: C.R. Miranda, The Stroessner era: authoritarian rule in Paraguay, Boulder 1990.