Ingegnere e uomo politico (Russi 1826 - ivi 1890), nel 1848 si arruolò volontario, partecipò alla difesa di Vicenza e, durante il governo della Repubblica romana, fu uno degli esponenti del movimento democratico bolognese. Ingegnere municipale a Ravenna dal 1854 al 1859, secondò il Farini nella sua opera unificatrice (1859-60). Fu poi commissario per la costruzione della ferrovia di Castelbolognese, direttore dei lavori per il porto-canale Corsini, direttore dell'ufficio del Genio civile di Grosseto (1871-72), dove studiò a fondo il problema del compimento delle opere di bonifica della Maremma toscana. Direttore generale delle opere idrauliche del ministero dei Lavori Pubblici (1873-76), si occupò della sistemazione del Tevere a Roma e della bonifica dell'Agro Romano. Deputato (1876), fu ministro dei Lavori Pubblici con Cairoli (1878, 1879-81) e con Depretis (1881-83), presentando disegni di legge importanti, riguardanti le ferrovie, le strade ordinarie, le bonifiche, il riordinamento dei corpi tecnici, il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Avverso al trasformismo, tornò all'opposizione nel marzo del 1883 e costituì con Cairoli, Crispi, Zanardelli e Nicotera la cosiddetta pentarchia.