Critico letterario italiano (Cremona 1872 - Milano 1962), prof. di letteratura italiana dal 1910 al 1942, nelle univ. di Genova, Bologna e Milano. Socio nazionale dei Lincei (1947). Si è di preferenza occupato della letteratura dei secc. 19º e 20º, da lui vista nell'ampio quadro di quella europea; esordì con studî di letteratura straniera e di letteratura comparata, ma le sue opere più notevoli sono La poesia e l'arte di G. Pascoli (1918); A. Manzoni (1927); L'opera di G. Carducci (1929). Intorno al 1920 assunse un vibrato atteggiamento polemico nei riguardi dell'estetica e della critica crociana che si riflette in alcuni suoi volumi di saggi (Poeti poesia e storia, 1926; Teorie di critici ed opere di poeti, 1930; Pagine di varia letteratura, 1956). Assai discusso e discutibile il suo ampio volume sul Novecento (1935) in cui è pur da ammirare la larghezza dell'informazione e la ricca erudizione.