BILMANIS, Alfreds
Diplomatico e scrittore lettone, nato a Riga il 2 febbraio 1887, morto a Washington il 26 luglio 1948. Conseguì la laurea a Mosca (1910) e più tardi a Strasburgo e Vilna. Fin dal 1918, collaborando alla stampa lettone ed estera, si fece fervido promotore della indipendenza nazionale. Costituitasi la Repubblica Lettone, fu (1920) direttore dell'Ufficio Stampa al ministero degli Esteri. A questo periodo, appartengono varî scritti storici, fra i quali: Īsa Polijas vēsture ("Breve storia della Polonia", 1923), Zviedrijas vēsture ("Storia della Svezia", 1925); e una serie di lavori sull'evoluzione culturale, economica e sociale della Lettonia, scritti in tedesco Latvijas Werdegang, in inglese Latvia in the making e in francese La Lettonie d'aujourd'hui, tutti del 1925. Fu poi ministro a Mosca (1932) e (1935) a Washington, dove rimase fino alla sua morte. La missione diplomatica gli divenne un compito delicato ed arduo dopo che, in seguito alle vicende della seconda guerra mondiale, il suo paese cadde sotto le occupazioni militari russa e germanica, e fu poi assoggettato al regime sovietico. Molteplici sono i suoi scritti ed opuscoli di protesta.
Maggior rilievo merita un'esauriente storia della Lettonia, A history of Latvia (1951). Convertitosi al cattolicesimo, scrisse un libro polemico Mans celš uz Romas Baznīcu ("Mio itinerario verso la Chiesa di Roma", 1943). In un altro lavoro sono studiati lo sviluppo e la situazione della Chiesa lettone fin dalle sue origini (The Church of Latvia, 1945).
Bibl.: A. Prande, Latvju Rakstniecība Portrejās, Riga 1926; Latvijas Enciklopedija, Stoccolma 1950.