Algarve
Regione del Portogallo, la più meridionale del paese, confinante a N con l'Alentejo. A partire dal sec. 5°, con la disgregazione dell'Impero romano, l'A. - sebbene parte del regno visigoto di Toledo - sembra avere subìto l'influenza bizantina, in particolare durante l'espansione giustinianea. Dopo il sec. 8° tutta la regione fu comunque coinvolta nel processo di islamizzazione del Mediterraneo occidentale. Dopo la Reconquista, conclusa nel 1249-1250, i monarchi portoghesi assunsero il titolo di 're del Portogallo e di Algarve'.
La configurazione geografica del territorio, caratterizzato a settentrione dalla presenza delle sierre, impedisce facili rapporti con il resto del paese, tranne che a Oriente, dove per via fluviale è agevole raggiungere Mertola. A S, invece, si estende verso il mare una fertile distesa di rigogliosi orti e giardini. Questa situazione geografica, unita alle caratteristiche urbane, portuali e mercantili dell'A., resero la regione poco sensibile alle grandi mutazioni socio-economiche che seguirono la fine dell'Impero romano. Allo stesso modo, le operazioni militari condotte in età medievale dall'Ordine di Santiago per la riconquista portoghese della regione non incisero sulle popolazioni autoctone, come invece accadde nel limitrofo Alentejo, dato che si trattò di un susseguirsi di cedimenti e negoziati. Il fulcro dei contatti economici e delle influenze politiche nell'A. medievale è incentrato fra le principali città di Tavira, di Silves, fertile centro alla foce del fiume Arade, e di Ossonoba (od. Faro), protetta da un arcipelago di isole. In relazione a questi nuclei urbani e alle vie terrestri o marittime che li univano, nacquero gli altri agglomerati che determinarono l'assetto topografico del territorio.
La storia artistica dell'A. è fortemente permeata dalla persistenza della cultura mediterranea: così il naturalismo decorativo romano delle grandi composizioni musive - pavimentali o parietali - o della decorazione degli oggetti destinati allo scambio commerciale determinò un gusto plastico che sopravvisse al disfacimento della cultura tardoantica. Fra le grandi villae della zona costiera, numerose furono quelle che ebbero una prolungata esistenza, pur se trasformate per lo più in centri per la salatura del pesce: evidente l'esempio di Vilamoura, dove la sopravvivenza di una villa romana è testimoniata fino al tempo delle invasioni almoravidi del sec. 11°, quando il sito venne definitivamente abbandonato. Da ricordare anche il tempio trasformato in chiesa a Milreu (nelle vicinanze di Faro), le cui rovine si ergono ancora imponenti.
Uno dei pochi edifici risalenti all'epoca visigotica, sopravvissuto ai frequenti terremoti e alla speculazione edilizia del sec. 20°, è la piccola cappella di Nostra Signora delle Rocce, nei pressi di Porches.
Delle numerose moschee che certamente esistevano nella regione, è da ricordare quella di Loulè: di essa resta però soltanto il basamento di un minareto, alto m. 6 ca., su cui oggi è costruito il campanile della cattedrale.
Più cospicue sono le vestigia di costruzioni militari, tra le quali vanno rammentate le fortificazioni in pisé del castello signorile di Paderne e il nucleo fortificato di Salir, così come l'imponente cinta muraria almohade di Silves, con le sue slanciate torri. Nelle mura di Faro è inoltre ancora visibile un arco a ferro di cavallo, unico resto dell'antica porta della città. Vicino alla costa occidentale, il piccolo castello di Aljezur, posto sulla sommità di un colle, è invece la sola testimonianza superstite delle molte comunità rurali che, più o meno islamizzate, occupavano l'ampio territorio montuoso dell'A. e del Baixo Alentejo. Il nucleo urbano di Tavira conserva peraltro ancora un'impronta moresca, mentre le fortificazioni di Silves e le cinte murarie di Loulè, Tavira, Faro e Castro Marim furono ricostruite dopo la Reconquista cristiana, secondo un preciso piano militare.
Il Gotico tardò a diffondersi nella regione e i suoi caratteri stilistici vennero più largamente impiegati nelle decorazioni del manuelino nel sec. 15°; elementi gotici sono presenti nei portali e nell'abside della cattedrale di Silves e nella cappella di Nostra Signora di Guadalupe, vicino a Vila do Bispo.
Le città di Silves, Faro e Lagos possiedono i musei più significativi della regione, ma sono anche da ricordare le collezioni di Loulè e di Tavira.
Bibliografia
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