PIROVANO, Algisio da
PIROVANO, Algisio da. – Non è nota la data di nascita; l’appartenenza ai da Pirovano (capitanei o valvassori, originari dell’omonimo luogo della Martesana, ora comune di Missaglia, Lecco) si basa su un atto del XIII sec. in. (Puricelli, 1645, p. 1136).
Nell’ottobre 1146 Algisio, notaio della cattedrale, appose la firma a un privilegio di Oberto Pirovano (Le pergamene [...] S. Dionigi, a cura di L. Martinelli, 1994, p. 33). Forse grazie alla parentela con Oberto divenne cimiliarca tra il 31 maggio 1148 e il 21 dicembre 1150, quando si sottoscrisse notaio e cimiliarca; fu ordinato diacono entro il 26 settembre 1157 (L.A. Muratori, Antiquitates Italicae, IV, 1741, coll. 29 s.; Le pergamene [...] della Chiesa maggiore, a cura di M.F. Baroni, 2003, pp. 43, 110). Tra il 6 giugno 1160 e l’ottobre 1161 fu ordinato prete (Le pergamene [...] S. Dionigi, a cura di L. Martinelli, 1994, pp. 42 s.).
Pirovano con i vertici del clero sostenne l’8 agosto 1160 a Carcano i milanesi prima dello scontro con gli imperiali; il 18 marzo 1162 insieme all’arcivescovo lasciò Milano, arresasi a Federico I, per Genova e salpò verso la Francia con papa Alessandro III (Gesta Federici I imperatoris, a cura di O. Holder-Egger, 1892, pp. 42, 53). Non si hanno notizie durante l’esilio e si presume il ritorno in Italia nel novembre 1165 con Oberto. Entro il 22 agosto 1168 (Bascapè, 1937, p. 74) divenne anche cancelliere, subentrando a Galdino nominato arcivescovo nell’aprile 1166 e rientrato a Milano nel settembre 1167.
Morto Galdino (18 aprile 1176), la divisione tra sostenitori di Milone arciprete e Uberto Crivelli arcidiacono portò a eleggere Pirovano il 2 luglio 1176 (Savio, 1913, pp. 45-47; Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium, a cura di A. Colombo - G. Colombo, s.d., pp. 103 s.).
Primo intervento noto è una lettera riguardante i borghigiani di Meda (Litterae Pontificiae, n. 6), scritta tra il 14 marzo e la metà di aprile 1177, quando l’arcivescovo raggiunse a Ferrara Alessandro III, che seguì poi a Venezia per la pace con Federico I (Romoaldi II Salernitanis Annales, a cura di W. Arndt, 1866, p. 444; Historia ducum Veneticorum, a cura di H. Simonsfeld, 1883, p. 84) e qui il 29 maggio Pirovano stabilì alcune norme per i canonici di Tortona (Gabotto - Legé, 1905, p. 100); poi partecipò al sinodo (1°-14 agosto) nel quale il papa non prese posizione tra i presuli di Milano e Ravenna riguardo al diritto a sedere a destra del pontefice (De pace veneta relatio, a cura di W. Arndt, 1866, p. 462). Il fatto rivela la volontà di evitare fratture nel corpo ecclesiastico in questo frangente: tuttavia è possibile che Pirovano avesse rapporti meno stretti con Alessandro III rispetto al predecessore Galdino, tanto che mai fu legato apostolico; solo il 25 marzo 1179, al termine del Concilio Lateranense III (a cui intervenne, cfr. J.D. Mansi, 1767, col. 463) fu delegato a giudicare tra il vescovo di Lodi e l’abbazia di Acquafredda (Vignati, 1883, pp. 96-98), mentre altre vertenze nell’ambito metropolitico ambrosiano furono affidate ad altri ecclesiastici.
Dopo l’elezione, promosse cimiliarca un parente suo omonimo: questo Algisio si definì «cimilarcha et [...] archiepiscopi nepos» il 22 aprile 1178 e come cimiliarca si sottoscrisse il 1° e il 7 novembre 1178 (Le pergamene [...] di S. Maria in Valle, a cura di M.F. Baroni, 1988, p. 25; Le carte del monastero di Sant’Ambrogio, a cura di M. Mangini, 2007, n. 108; Tiraboschi, 1767, pp. 119-122).
L’ultimo atto (una rinuncia alla decima su beni della domus umiliata di Brera approvata dall’arcivescovo) esprime interesse verso le nuove forme di vita religiosa dai tratti laicali, come la protezione a un ospedale presso Varese il 16 aprile 1181 rivela un’attenzione per gli enti assistenziali (Le pergamene della basilica di S. Vittore di Varese (899-1202), a cura di L. Zagni, 1992, pp. 181 s.).
Rimane notizia di interventi in diocesi, soprattutto nella zona nord-occidentale, dove sovente risiedette nei palazzi episcopali di Varese, Angera, Brebbia. Oltre a giudicare una lite tra chierici varesini il 12 luglio 1180 (Milano, Archivio Istituto pubblico di assistenza e beneficenza), il 18 maggio 1182 presenziò a un accordo tra la canonica di S. Maria del Monte e la pieve varesina e (ante 5 luglio 1184) sentenziò tra la pieve di Cannobio e gli uomini della Valveddasca; inoltre, in data imprecisata, riorganizzò chiese e cappelle in val di Blenio (Le pergamene della basilica di S. Vittore di Varese (899-1202), a cura di L. Zagni, 1992, pp. 191 s.; Manaresi, 1927, pp. 169 s.; Materiali e documenti ticinesi: Blenio, a cura di L. Deplazes et al., 1892, pp. 152-155).
In città, la lite con il clero delle principali chiese, conclusa il 14 novembre 1182 da due delegati papali, obbligò l’arcivescovo a consentire l’uso di certe vesti liturgiche a suddiaconi e diaconi (Giulini, 18572, VII, pp. 139 s.).
Da metropolita giudicò controversie fra enti ecclesiastici in diocesi di Acqui e di Bergamo (20 giugno 1180 e dopo: Pavoni, 1977, pp. 92-95; ante 21 marzo 1184: Loddo, 1929, pp. 9 s.; 17 giugno 1181: Lupo, 1799, II, coll. 1337-1340). Nel 1180, in accordo con Alessandro III, unì le Chiese di Acqui e Alessandria trasferendo in quest’ultima il vescovo acquese Uberto, pur senza risultato come poi scrisse Innocenzo III (Gasparolo, 1928, I, pp. 121-123; 1930, II, pp. 98 s.). Alla fine dell’anno 1182 sostituì il vescovo vercellese Guala, reo di danni al patrimonio della sua Chiesa, con il cardinale Uberto Crivelli arcidiacono milanese (Minghetti, 1999, pp. 87-94).
Risale al febbraio 1183 la conferma al monastero di S. Ambrogio di Firenze dei beni ceduti dai predecessori, con atto sottoscritto anche da autorità comunali (Ughelli, 17182, III, pp. 102 s.).
Durante l’episcopato del Pirovano Milano concluse la pace con Federico I, che visitò la città il 22 settembre 1184 e qui rilasciò un diploma in cui l’arcivescovo fu teste.
Poco più tardi, il 29 marzo 1185, Pirovano morì e fu sepolto vicino al pulpito della cattedrale di S. Maria, per la quale intorno al 1180 aveva fatto realizzare sei splendidi volumi con le letture bibliche e l’omeliario.
Fonti e Bibl.: Milano, Archivio Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, Fondo dipl., cart. 22, n.1; G.P. Puricelli, Ambrosianae Mediolani basilicae ac monasterii, Mediolani 1645, p. 1136; F. Ughelli, Italia sacra, III, Venetiis 17182, coll. 102 s.¸ IV, Venetiis 17192, coll. 161-165; L.A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi, IV, Mediolani 1741, coll. 29 s.; J.D. Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, XXII, Florentiae 1767, col. 463; G. Tiraboschi, Vetera Humiliatorum monumenta, II, Mediolani 1767, pp. 119-122; M. Lupo, Codex diplomaticus civitatis et ecclesiae Bergomatis, II, Bergomi 1799, coll. 1337-1340; G. Giulini, Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano, Milano 18572, III, pp. 764-793, IV, pp. 3-10, VII, pp. 139 s.; Romoaldi II Salernitanis Annales, a cura di W. Arndt, in MGH, Scriptores, XIX, Hannoverae 1866, p. 444; De pace veneta relatio, a cura di W. Arndt, ibid., p. 462; Historia ducum Veneticorum, a cura di H. Simonsfeld, ibid., XIV, Hannoverae 1883, p. 84; C. Vignati, Codice diplomatico laudense, II, 1, Milano 1883, pp. 96-98; Gesta Federici I imperatoris in Lombardia auctore cive Mediolanensi, a cura di O. Holder-Egger, in MGH, Scriptores [...] in usum scholarum, XXVII, Hannoverae 1892, pp. 42, 53; F. Gabotto - V. Legé, Le carte dello Archivio capitolare di Tortona, I, Pinerolo 1905, p. 100; F. Savio, Gli antichi vescovi d’Italia. Milano, Firenze 1913, pp. 45-47, 535-540; C. Manaresi, Regesti di Cannobio, in Archivio storico della Svizzera italiana, II (1927), pp. 169 s.; F. Gasparolo, Cartario alessandrino, I, Torino 1928, pp. 121-123, II, Torino 1930, pp. 98 s.; F. Loddo, Le carte del monastero di Rocca delle Donne, Torino 1929, pp. 9 s.; G.C. Bascapè, Antichi diplomi degli arcivescovi di Milano, Milano-Firenze 1937, p. 74; Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium, a cura di A. Colombo - G. Colombo, in RIS2, I, 2, Bologna s.d., pp. 103 s.; R. Pavoni, Le carte medievali della Chiesa d’Acqui, Genova 1977, pp. 92-95; Materiali e documenti ticinesi: Blenio, a cura di L. Deplazes et al., Bellinzona 1982, pp. 152-155; Le pergamene [...] di S. Maria in Valle di Milano, a cura di M.F. Baroni, Milano 1988, p. 25; Friderici i Diplomata, a cura di H. Appelt, in MGH, Diplomata, X, 4, Hannoverae 1990, pp. 102 s.; Le pergamene della basilica di S. Vittore di Varese (899-1202), a cura di L. Zagni, Milano 1992, pp. 181 s., 191 s.; Le pergamene [...] S. Dionigi, a cura di L. Martinelli, Milano 1994, pp. 33, 42 s.; Le pergamene [...] della Chiesa maggiore di Milano, a cura di M.F. Baroni, Milano 2003, pp. 43, 110; Litterae Pontificiae nel Fondo di S. Vittore di Meda (sec. XII), a cura di A. Albuzzi, Appendice n. 6, in Codice diplomatico della Lombardia medievale (2005), http://cdlm.unipv.it/edizioni/ mi/meda-svittore/appendice/meda1177-04-28; Le carte del Monastero di Sant’Ambrogio di Milano (1101-1180), a cura di M. Mangini, n. 108, ibid. (2007), http://cdlm.unipv.it/edizioni/mi/milano-sambrogio-mon3-1/carte/ambrogiomon1178-11-01.
P. Richard, Algisius (Algisio Pirovani), in Dictionnaire d’histoire et de géographie ecclésiastiques, II, Paris 1914, coll. 438 s.; A. Ambrosioni, Alessandro III e la Chiesa ambrosiana (1986), in Ead., Milano, Papato e impero in età medievale, a cura di M.P. Alberzoni - A. Lucioni, Milano 2003, pp. 435 s.; M. Ferrari, Produzione libraria e biblioteche a Milano nei secoli XI e XII, in Atti dell’11° Congresso internazionale di studi sull’alto medioevo, II, Spoleto 1989, pp. 720 s.; M.P. Alberzoni, Nel conflitto tra Papato e Impero, in Diocesi di Milano, I, Brescia 1990, pp. 230 s.; L. Minghetti, L’episcopato vercellese dall’età del confronto tra papato e impero all’affermazione del primato innocenziano, in Bollettino storico vercellese, LII (1999), pp. 87-94; M.P. Alberzoni, Città, vescovi e Papato nella Lombardia dei Comuni, Novara 2001, pp. 174 s.; M. Pellegrini, L’«ordo maior» della Chiesa di Milano (1166-1230), Milano 2009, pp. 117-123.