Alhazen (o Avenatan) Nome con cui è noto in Occidente il matematico, astronomo e scienziato della natura arabo musulmano Abū ‛Alī al-Ḥasan ibn al-Haytham (Bassora 965 ca
Il Cairo 1039). Dei numerosi scritti medici, filosofici e scientifici attribuiti ad A. gli autori del Medioevo e del Rinascimento conobbero, oltre all’opuscolo De crepusculis et nubium ascensionibus (1542), la sua principale opera di ottica, il Kitāb al-manāẓir, scritta probabilmente in risposta all’ottica tolemaica. Questa venne tradotta in latino già nel 12° sec. con il titolo di De aspectibus e incoraggiò la riflessione sulla visione e sulla luce in fisica e in metafisica, portando alla redazione delle Perspectivae di R. Bacone, Witelo, J. Peckham. Fu edita come Opticae thesaurus nel 1572. Nell’opera è esposto anche il celebre problema di A.: dato uno specchio sferico e una sorgente luminosa puntiforme, trovare il punto dello specchio in cui si riflette il raggio che perviene all’occhio dell’osservatore. Il quesito venne risolto da Leonardo mediante un congegno meccanico, da Ch. Huygens per via geometrica e da A.G. Kästner per via analitica.