Ayatollah e uomo politico iraniano (n. Mashhad 1939). Si è formato in prestigiose scuole teologiche e, tra gli altri, ha avuto come insegnanti l’ayatollah Borujerdī e l’ayatollah Khomeini. Sin dagli anni Sessanta ha militato attivamente nei movimenti rivoluzionari islamici che si opponevano allo shāh, alternando periodi di libertà (durante i quali ha insegnato in diverse scuole religiose) a periodi di carcerazione. Uomo di fiducia dell’imam Khomeini e membro del Consiglio della Rivoluzione (1979-80), dopo la caduta dello shāh è stato tra i fondatori del Partito della Repubblica Islamica, per poi essere nominato Guida delle Preghiere del venerdì di Tehran. Nel 1981 (sopravvissuto a un attentato alla sua vita, che gli ha però precluso l’uso della mano destra) è stato eletto presidente dell’Iran; riconfermato nel 1985, ha mantenuto la carica sino al 1989, quando è stato scelto come nuova Guida Suprema dopo la morte di Khomeini. Nel suo ruolo di Guida è conosciuto per la politica conservatrice, antioccidentale e antisionista. Negli anni il potere di K. è andato rafforzandosi e consolidandosi (anche in virtù della forte influenza che questi esercita sul Consiglio dei Guardiani della Costituzione, di cui nomina direttamente i sei membri religiosi), rendendo precari i rapporti tra lo stesso “leader supremo” e il presidente M. Ahmadinejad. L’equilibrio tra i due è stato ulteriormente compromesso dai risultati delle elezioni legislative tenutesi nel marzo 2012, in cui Ahmadinejad ha subìto una netta sconfitta dal confronto con le forze conservatrici rette da K., che si è aggiudicato la maggioranza dei 225 seggi assegnati in Parlamento su un totale di 290. Al ballottaggio tenutosi nel maggio successivo, in cui 130 candidati si sono contesi i rimanenti 65 seggi in 33 circoscrizioni, 22 sono stati assegnati al Motahed (Fronte Unito) fedele a K., e 11 al Paidari (Fronte di Resistenza), vicino al presidente Ahmadinejad. I rimanenti seggi spettano invece a indipendenti, riformisti ed altre formazioni politiche minori. Secondo alcune fonti, a causa di gravi problemi di salute, nel dicembre 2020 l'ayatollah avrebbe trasferito i suoi poteri al figlio Mojtaba Khamenei.