Vedi Alianza del Pacifico dell'anno: 2015 - 2016
L’Alianza del Pacífico (Ap) è un blocco commerciale liberista formato da quattro paesi: Cile, Colombia, Messico e Perù. Il progetto nasce il 28 aprile 2011 con la Dichiarazione di Lima su spinta degli allora presidenti di Perù e Cile Alan Garcìa e Sebastian Piñera ma formalmente esso si costituì il 6 luglio 2012 con la Dichiarazione del Paranal ad Antofagasta. Secondo la Dichiarazione di Lima, obiettivo finale dell’organizzazione é «l’integrazione tra queste economie e [la creazione di] azioni comuni per definire legami commerciali con l’Asia-Pacifico, sulla base di accordi commerciali bilaterali esistenti tra gli stati membri».
Tra le prerogative dell’Ap vi sono l’aumento della crescita, dello sviluppo e della competitività dei quattro paesi fondatori oltre alla riduzione delle disuguaglianze e a una maggiore inclusione sociale dei 210 milioni di cittadini facenti parte dell’organizzazione. Tra i traguardi finora raggiunti spiccano la riduzione dei dazi doganali, l’abolizione dei visti turistici, la condivisione di alcune sedi diplomatiche, la creazione di un fondo di cooperazione comune, una maggiore integrazione delle Borse valori di Perù, Colombia, Cile e Messico all’interno del Mercato integrato latinoamericano (Mila) e l’inizio di un processo di formazione del parlamento dell’Ap. Secondo i dati del Fondo monetario internazionale (Imf) e dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), i paesi membri dell’Alianza del Pacífico producono congiuntamente un pil annuo pari al 40% dell’intera regione e rappresentano all’incirca il 60% delle esportazioni latinoamericane.
La Carta fondamentale dell’organizzazione riconosce come requisiti essenziali l’esistenza di uno stato di diritto e democratico, con una netta separazione dei poteri. L’Ap non si pone obiettivi politici nè nasce in antagonismo ad altre organizzazioni regionali come il Mercosur e l’Alba.
L’architettura istituzionale dell’Ap prevede l’esistenza di quattro organi: il vertice dei presidenti della Repubblica, la presidenza pro tempore, il consiglio dei ministri degli esteri e del Commercio e il gruppo di alto livello.
Il vertice dei presidenti, composto dai presidenti degli stati membri, è l’organo che funge da guida dell’organizzazione: stabilisce le linee politiche e strategiche da seguire. Attualmente, la presidenza dell’Ap è retta dal peruviano Ollanta Humala Tasso. Il consiglio dei ministri degli esteri e del commercio dei membri dell’Ap è responsabile di dar seguito alle decisioni prese in seno al vertice dei presidenti. Il gruppo di alto livello, infine, è il trait d’union tra il vertice dei presidenti e il consiglio dei ministri. Quest’organo riunisce al suo interno cinque commissioni tecniche incaricate di individuare i campi d’azione futuri dell’Ap. Il gruppo di alto livello, infine, ha approvato la creazione di un gruppo di lavoro per agevolare l’ingresso di Costa Rica e Panamà come membri a pieno per l’Alleanza del Pacifico.
Durante il settimo vertice dell’Ap a Bogotà, i presidenti dei singoli parlamenti nazionali hanno posto le basi per la formazione di un’assemblea unica dell’organizzazione, composta da dieci rappresentanti di ciascuno dei paesi membri. Nel tentativo di sviluppare strategie di impegno e di un programma di lavoro con osservatori membri e paesi terzi è stato creato il gruppo relazioni estere, come mandatario del consiglio dei ministri dell’Ap.
Cile, Colombia, Messico e Perù. Nell’Ap vi sono 42 paesi osservatori: Guatemala e Panamà (candidati alla membership), Costa Rica (che ha avviato la procedura di adesione), Australia, Austria, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Giappone, Grecia, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Israele, Italia, Marocco, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Paraguay, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Dominicana, El Salvador, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Thailandia, Trinidad e Tobago, Turchia, Ungheria, Usa, Uruguay.