Munro, Alice
Munro, Alice (nata Alice Laidlaw)
Scrittrice canadese di lingua inglese, nata a Wingham (Ontario) il 10 luglio 1931. Cresciuta in un piccolo centro rurale durante gli anni della Grande depressione, nel 1949 ottenne una borsa di studio biennale per la University of Western Ontario, che frequentò fino al 1951. In quell'anno, sposatasi con J. Munro, da cui avrebbe avuto tre figlie, si trasferì nella British Columbia, prima a Vancouver e poi a Victoria, dove nel 1963 aprì la libreria Munro's Books. Separatasi dal marito, di cui in arte ha conservato il cognome, è tornata a vivere nell'Ontario dove si è sposata nuovamente nel 1976. La sua carriera di scrittrice, dopo alcune collaborazioni a periodici locali, ebbe inizio nel 1968 con una raccolta di racconti, Dance of the happy shades (trad. it. 1994), che si fece subito apprezzare per la naturalezza dello stile, il realismo dell'ambientazione e la verità dei caratteri; qualità che la M. ha sviluppato e approfondito nelle successive raccolte di racconti, fino a essere accostata a classici come A.P. Čechov e G. de Maupassant, o ai grandi narratori del Sud rurale degli Stati Uniti, specialmente a F. O'Connor. Collaboratrice di riviste come The New Yorker, The Atlantic monthly, The Paris review, la M. ha ricevuto per tre volte il Governor General's Literary Award, il più importante premio letterario canadese.
In Dance of the happy shades gran parte dei racconti ricostruisce l'ambiente provinciale dell'infanzia della scrittrice in un'atmosfera di povertà e isolamento; spicca per abilità costruttiva e intensità emotiva The peace of Utrecht, in cui è affrontato il tema del rimorso per la morte della madre, che una minore avarizia di sentimenti da parte delle figlie avrebbe forse potuto rendere meno dolorosa. Dopo Lives of girls and women (1971), il suo unico libro in forma di romanzo, e anche il più prossimo al genere autobiografico, in Something I've been meaning to tell you: thirteen stories (1974) lo sguardo della M. spazia dagli ambienti rurali alle atmosfere convulse della città e la tecnica narrativa si fa vieppiù scaltrita con l'emergere di diversi punti di vista, fantasie, nodi di verità indecifrabili, in una sapiente alternanza di piani spazio-temporali. Nei racconti in terza persona riuniti in Who do you think you are? (1978; trad. it. 1995), uscito negli Stati Uniti con il titolo The beggar maid: stories of Flo & Rose, le esperienze della protagonista Rose con i suoi maldestri quanto coraggiosi tentativi di sottrarsi alla chiusura della vita di provincia aprono una serie di interrogativi sulla natura del sentimento amoroso, sull'alternativa tra i legami familiari e la realizzazione di sé, sul rapporto tra le generazioni e, infine, sul trascorrere inesorabile degli anni.
Sono gli stessi temi che, accompagnandosi sempre alla partecipe osservazione del paesaggio e della natura canadesi, tornano con infinite variazioni nelle raccolte successive: The moons of Jupiter (1982), The progress of love (1986; trad. it. 1989), Friend of my youth (1990; trad. it. Stringimi forte, non lasciarmi andare, 1998), Open secrets (1994; trad. it. 2000) e, dopo un volume di Selected stories (1996), The love of a good woman (1998; trad. it. Il sogno di mia madre, 2001), Hateship, friendship, courtship, loveship, marriage (2001; trad. it. Nemico, amico, amante..., 2003) e Runaway (2004; trad. it. In fuga, 2004); libri che non si apprezzano soltanto per l'eleganza dello stile, ma anche per la lucidità non priva d'ironia con cui la M. racconta le semplici storie dei suoi personaggi - per lo più donne, che l'irrompere di una circostanza imprevista pone di fronte alla fragilità delle proprie difese -, trasformandole in vicende esemplari di una condizione di generale insicurezza e della precarietà di ogni progetto di vita.
bibliografia
G. Balestra, Alice Munro as historian and geographer. A reading of Meneseteung, in Quaderni di acme, 1999, 38, pp. 119-36.
The rest of the story. Critical essays on Alice Munro, ed. R. Thacker, Toronto 1999.
R. Thacker, Alice Munro: writing her lives. A biography, Toronto 2005.