Alice
Una bambina libera e coraggiosa
Protagonista dei romanzi Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, Alice è ancora oggi uno dei personaggi più famosi della letteratura per ragazzi. Le sue avventure affascinano per la stranezza delle situazioni e dei personaggi, per le invenzioni fantastiche e per la felice mescolanza di racconto, filastrocche, poesie e illustrazioni.
Quando si incontra una bambina col nome Alice, subito ci viene in mente l'eroina dei romanzi di Lewis Carroll. Ma a cosa si deve questa fama? Perché è toccata proprio a lei? Ci deve essere un segreto. Per scoprirlo è bene fare un po' di chiarezza. Innanzitutto ci sono ben tre Alice. La prima è una bambina vera: Alice Liddell. Carroll fece amicizia con lei e le sue sorelle e, durante una gita in barca sul Tamigi, inventò per loro una storia. Era il 4 luglio 1862. Ma ci vollero tre anni prima che la 'seconda' Alice passasse dalla fantasia alla carta stampata. Alice nel paese delle meraviglie venne pubblicato nel 1865 e racconta di un coniglio bianco che, con tanto di panciotto e orologio, si infila di corsa in una tana, mormorando tra sé: "Ohimè! Ohimè! Farò tardi, troppo tardi!". Alice, incuriosita, lo segue e precipita in un mondo sotterraneo, dove tutto è diverso: gli animali parlano, la statura si allunga o si accorcia, gli oggetti si muovono, il tempo non è regolare. Il successo del volume spinse Carroll a scrivere un seguito, Attraverso lo specchio, che uscì nel 1872. Questa 'terza' Alice attraversa lo specchio della sua camera e si trova in un mondo fatto a scacchiera, dove tutto è al contrario, proprio come negli specchi. Alla fine del suo viaggio Alice diventa regina e può tornare nel mondo normale.
Il successo di Alice è proprio nel desiderio di contraddire tutto ciò che è normale. È come se l'autore delle storie di Alice volesse metterci in guardia: il nostro modo di vedere la realtà è solo uno dei modi possibili, non l'unico. E, per dimostrarlo, si inventa le situazioni più assurde: bottigliette che fanno rimpicciolire e pasticcini che fanno crescere, bruchi saggi ma un po' antipatici, cappellai matti costretti a prendere sempre il tè perché hanno litigato con il tempo che si è fermato per dispetto, gatti capaci di scomparire del tutto o in parte, mazze che sono fenicotteri, palle che sono porcospini, re e regine che sono quelli delle carte o degli scacchi. O ancora: strade che bisogna percorrere nella direzione contraria, boschi dove si dimenticano tutti i nomi, botteghe che si trasformano in barche e ritornano botteghe, regine che sanno ricordare il futuro. Tutto si ribalta, tutto si trasforma nelle avventure di Alice. E lei, per quanto coraggiosa, si trova spesso in difficoltà: ora si spaventa, ora si arrabbia, ora non capisce. D'altronde, cosa fareste voi senza potervi orientare nello spazio e nel tempo? Certo, potreste chiedere informazioni, ma anche le parole e le frasi fanno le bizze. A volte sono assurde, apparentemente senza senso; in inglese si dice appunto nonsense. Altre volte sono inventate e con un significato nascosto come un tesoro in un baule e infatti Carroll le ha chiamate "parole-baule".
Ma Alice non si perde mai d'animo: affronta tutte le difficoltà e prosegue coraggiosa, spinta dal desiderio di scoprire e conoscere. A quel tempo le bambine erano obbedienti, non si avventuravano da sole, seguivano le buone maniere. Alice invece è troppo curiosa per rispettare sempre le regole. Non aspetta il permesso degli adulti, si incammina da sola e riesce a cavarsela. E non è neppure sempre buona: si arrabbia, risponde per le rime, desidera comandare.
Forse sta proprio qui il segreto del successo: i lettori hanno trovato nelle storie di Alice la stessa loro voglia di libertà e di indipendenza. E non sono servite le critiche di certi adulti. Ormai le avventure di Alice avevano invaso il mondo e ancora oggi vivono in mezzo a noi, intrufolandosi in tante altre storie. Basta andare a vedere il film di Walt Disney Alice nel paese delle meraviglie (1951), o quello di Hayao Miyazaki La città incantata (2001). E il primo film della serie Matrix? In una delle scene iniziali si parla proprio di un coniglio bianco!