Alichino
Nome di uno dei diavoli della quinta bolgia (If XXI 118, XXII 112-117, 124-150); primo dei dieci scelti da Malacoda e inviati a ispezionare lungo l'argine sinistro; in tale occasione A. convince i riluttanti suoi nove compagni ad accettare la proposta (per un ch'io son, ne farò venir sette / quand'io suffolerò, com'è nostro uso, XXII 103-104) del barattiere navarrese pescato poco prima nella pegola spessa, ma si trova, non appena quest'ultimo avrà eluso lui e gli altri, a dover fare i conti con l'irato Calcabrina. Avvinghiandosi fortemente per aria, i due finiscono, con comune danno, nella pece. Toccherà ai compagni tirarli fuori usando, come fanno coi dannati, gli uncini.
È opinione, quasi unanime, della recente filologia dantesca che il nome A. derivi dal francese ‛ Hellequin ', il personaggio diabolico della divulgatissima leggenda della caccia feroce (Parodi). Gli antichi commentatori però fantasticarono altre spiegazioni con l'intento di cogliere anzitutto il valore allusivo-morale che il nome può serbare; " Alichino dicitur ab aliciendo. Allicio, cis, in grammatica sta per ‛ allettare '; et questo è vero, che questi peccatori [barattieri] sempre, con parole et con operazione, allettono et attraggono ogni uomo da cui possono trarre ": così l'Anonimo; e il Buti: " Alichino... si può interpretare ‛ alium vel alias inclinans '; cioè inchinante altrui, o vero inchinante l'alie, cioè la volontà: imperò che come l'alie portano l'uccello, così la volontà porta l'uomo ". Quest'ultima spiegazione delle ali è accettata anche dal Tommaseo nel senso di " pronto a chinare le ali per volar sulla pece contro i dannati ". Si è tenuto a vedere nell'etimo una coincidenza col nome di Arlecchino; infatti è stato dimostrato che tanto il nome quanto il tipo di Arlecchino è di creazione francese: si tratta di un diavolo (Hellequin Harlekin) con elementi comici svoltisi poi fino a trasformarlo (Driesen). Dato il carattere grottesco che ha l'A. dantesco, fu dal Caffi avanzata l'ipotesi che il poeta abbia potuto tener presente nel coniare il nome anche Harlekin nella forma latinizzata ‛ Allequinus '. Totalmente arbitraria e destituita d'ogni fondamento critico si mostra oggi l'ipotesi del Rossetti che, vedendo in questi diavoli allusioni a personaggi fiorentini, ha creduto di individuare, in A., alterato e storpiato per intenti allegorici, il nome Aliotti, che è quello di uno dei priori fiorentini durante la pace del cardinal da Prato (1303).
Bibl. - Parodi, Lingua II 354-355; E. Caffi, La questione di Arlecchino, in " Rass. nazionale " XXX (1908) 210-214; O. Driesen, Der Ursprung des Harlekin, Berlino 1904; G. Rossetti, Commento analitico (dell'Inferno), Londra 1826-27.