ALIENSE
. Antonio Vassilacchi (Βασιλάκης), di Stefano, detto l'Aliense, pittore, nato nell'isola di Milo circa il 1556. Giovanetto, passò col padre a Venezia ed entrò nella bottega di Paolo Veronese di cui molto ritenne nella sua pittura, specie per la festosità del colore. Lasciato lo studio del Caliari, lavorò per conto proprio a Padova in collaborazione con Dario Varotari, a Venezia (affreschi, pale d'altare; monocromati decorativi per il Palazzo Ducale, gonfaloni, cartoni per musaici, quadri di soggetto vario; anche il progetto per l'altare maggiore di S. Giorgio maggiore, eseguito poi da Girolamo Campagna), a Perugia, nel Vicentino, ecc. Morì in Venezia il 15 aprile 1629. Gareggiò al suo tempo, nell'attività pittorica, con Iacopo Palma il giov. e Leonardo Corona. Il Ridolfi lo ricorda anche come appassionato collezionista di disegni, d'incisioni e di calchi da maestri. Nelle sue opere migliori si dimostra agile e spedito nel disegno, di fantasia vivace, ma soprattutto colorista piacevole secondo le tradizioni veneziane. Sono ricordati come suoi scolari Tomaso Dolabella, Enrico Valchemburg, ecc. Rimangono di lui a Venezia quadri nel Palazzo Ducale (Sale dei Pregadi, del Consiglio dei X, della Bussola, del Maggior Consiglio, dello Scrutinio), nelle chiese di S. Zaccaria, S. Pietro di Castello, Ss. Giovanni e Paolo, San Marziale, S. Vitale, l'Angelo Raffaele, S. Giovanni Elemosinario, delle Zitelle (alla Giudecca), nella Scuola di S. Gregorio degli Schiavoni, al Museo civico Correr (dalla Sala dei Banchetti nel Palazzo Ducale), una pala d'altare in S. Maria di Vanzo (Padova), un'altra in S. Maria Annunziata di Salò, ecc.
Bibl.: C. Ridolfi, Le meraviglie dell'arte, ed. Hadeln, II, Berlino 1924, p. 207 segg.; G. Lorenzetti, Guida di Venezia, Milano 1927 (v. indice); P. Molmenti, Un contratto fra il comune di Salò e i pittori Palma il giov. e A. Vassilacchi, in Atti R. Ist. ven., LXVI, parte 2ª, p. 397 segg.