Alighieri, Alighiera
Figlia di Iacopo di D. e di Iacopa di Biliotto Alfani, che egli non sposò mai; nacque probabilmente prima del 1346. Morto il padre (si può supporre nella peste del 1348), A. crebbe nella casa dello zio Domenico di Biliotto, nel popolo di S. Pier Maggiore; lo zio la dotò con cento fiorini il 6 ottobre 1363, quando essa sposò Agnolo di Giovanni Balducci, piccolo proprietario di terre nella piana di Settimo e originario del comune di Lastra a Signa o di Gangalandi. Il marito le morì forse nella peste dell'anno 1400. A. visse alternativamente nella casa di campagna e in una casetta d'affitto nel quartiere di S. Frediano. Ebbe una figlia, Checca, che sposò Bernardo Manfredi, cui generò tre figli: Maddalena detta anch'essa Checca, (la quale fu moglie del legnaiuolo Giuliano di Cristofano), Bernardo morto tra il 1417 e il 1429, e Manfredi che fu speziale ed erede di Alighiera. Dopo aver dettato testamento negli anni 1417, 1429 e 1430, costei morì nel 1430, ottantacinquenne, in tale stato di indigenza, che il comune l'aveva registrata tra i miserabili. Le sue spoglie raggiunsero quelle del marito sotto le volte cimiteriali della chiesa dei frati di S. Maria del Carmine.
Bibl. - R. Piattoli, Una nipote di D. nei rogiti di ser Lapo Mazzei, in " Arch. Stor. Pratese " X (1931) 34-37; F. Mazzoni, Il testamento di A.A., in " Studi d. " XXXVI (1959) 207-212; R. Piattoli, I testamenti di A. di Iacopo di D. A., ibid. XLIV (1968) 223-251.