ALIŞAR
AR Località della Turchia a S-E di Boǧazköy, scavata negli anni dal 1926 al 1933 da una spedizione americana dell'Oriental Institute di Chicago diretta da Schmidt e von der Osten. Lo scavo di A. ha rivestito una particolare importanza in quanto ha fornito una completa documentazione della successione della ceramica, dal Neolitico, o quanto meno dal Bronzo Antico, al periodo bizantino, rendendo possibile in tal modo la datazione dei varï strati anche per altre località dell'Asia Minore. Dallo strato più antico, caratterizzato da una ceramica monocroma nerastra, provengono idoletti di argilla a forma sferoidale con lungo collo; nello strato superiore la ceramica presenta il rosso lucido caratteristico della Troade; inoltre vi sono stati trovati altri idoletti, attestanti il culto della fertilità, i resti di un vasto magazzino e di una camera mortuaria; nello strato corrispondente al periodo "cappadocico" (verso il 2000 a. C.) la ceramica presenta una decorazione geometrica a fasce di linee, mentre in quello frigio post-hittita i vasi hanno una elegante decorazione a base di motivi vegetali stilizzati e di animali (cervi, capre, cavalli, uccelli, pesci). La cittadella dal perimetro approssimativamente circolare, era munita di forti mura costruite secondo la tecnica hittita (v. Hittita, arte). Nei periodi successivi al frigio, da quello medo a quelli ellenistico, romano e bizantino, pur continuando ad essere abitata, A. non offre particolarità degne di rilievo, ove si eccettuino le varie fortificazioni che si susseguirono nel tempo.
Bibl: H.H. von der Osten-E.F. Schmidt, The A. Hüyük, 5 voll., Chicago 1927-37; E.F. Schmidt, Discoveries at the A. Mound 1927-29, Chicago 1931; G. Contenau, Manuel d'arch. orientale, iv, Parigi 1947, pp. 1738-739; 2196; S. Lloyd, Early Anatolia, Harmondsworth 1956, passim; E. Akurgal, Phrygische Kunst, Ankara 1955, passim.