Poeta e critico statunitense (Winchester, Kentucky, 1899 - Nashville 1979). Con J. C. Ransom e altri diede vita al gruppo dei Fugitive poets, al cui volume programmatico I'll take my stand (1930) contribuì con un importante intervento. Della sua produzione poetica, intricata, complessa e non priva di raffinate oscurità, si ricordano: Poems: 1928-1931 (1932); The Mediterranean and other poems (1936); Poems (1960); Collected poems (1978). Direttore di importanti riviste letterarie (The Kenyon review, 1938; The Sewanee review, 1944-46), saggista (Reactionary essays on poetry and ideas, 1936; Reason in madness, 1941; The forlorn demon, 1953) e docente universitario, esercitò una notevole influenza nell'ambito del new criticism, accanto a figure come Ransom, R. P. Warren e C. Brooks. Scrisse anche alcune biografie (Jefferson Davis: his rise and fall, 1929) e il romanzo The fathers (1938; trad. it. 1964). In traduzione italiana sono apparse le sillogi Saggi (1959) e Ode ai caduti confederati e altre poesie (1970).