allentamento monetario
loc. s.le m. Strategia finanziaria attuata dalle banche centrali, mediante il conio di nuova moneta, al fine di favorire lo sviluppo e la crescita dell’economia.
• Sotto una pressione politica e mediatica priva di precedenti, Mario Draghi è riuscito a far approvare a larga maggioranza dal consiglio della Bce un’operazione di allentamento monetario di dimensioni almeno doppie rispetto alle attese. Il sistema europeo delle banche centrali acquisterà titoli sovrani, di agenzie e di istituzioni europee per 60 miliardi al mese fino a settembre 2016 o anche oltre fino a che l’inflazione non sarà su un «sentiero sostenuto» verso il 2%. (Carlo Bastasin, Sole 24 Ore, 23 gennaio 2015, p. 1, Prima pagina) • Le vagonate di soldi messi in circolo dai diversi piani di allentamento monetario ‒ i famigerati Quantitative easing ‒ non potevano non cambiare le regole dei mercati finanziari, che si muovono in base ai soldi che si spostano e in base a quelli che entrano nel sistema. Così, nel loro inseguire l’inflazione, la Fed, la BoJ e la Bce hanno creato su tutte le Borse un contesto anomalo. (Pietro Saccò, Avvenire, 11 febbraio 2016, p. 2) • È solido l’asse Merkel-Draghi. «Solido più che mai nonostante l’allergia di estesi settori di opinione pubblica tedesca a un allentamento monetario che, secondo alcuni, sarebbe sempre meno giustificato», rileva una fonte diplomatica europea bene informata. (Alessandro Cardini, Messaggero, 9 febbraio 2017, p. 7, Primo Piano).
- Composto dal s. m. allentamento e dall’agg. monetario, ricalcando l’espressione ingl. monetary easing.
- Già attestato nella Stampa del 22 gennaio 1977, p. 17, Borse Economia e Finanza (Maurice Bommensath).
> allentamento quantitativo, qe, quantitative easing.