• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

allergia

Dizionario di Medicina (2010)
  • Condividi

allergia


Termine designante qualunque alterazione acquisita del modo di reagire di un organismo a sostanze eterogenee (microrganismi, tossine, corpi proteici o di altra natura) con le quali, in precedenza, l’organismo stesso abbia avuto contatto. Si considera oggi l’a. pertinente a un settore dell’immunopatologia: il processo immunitario viene innescato dagli allergeni, antigeni esogeni, cioè estranei ai costituenti della specie.

I quattro tipi di reazioni allergiche

Le reazioni allergiche contemplano quattro tipi di immunoreazioni. L’immunoreazione di tipo I è l’anafilassi. Il tipo II è costituito da reazioni citolitiche o citotossiche, dovute all’azione di anticorpi circolanti (IgG e IgM) che reagiscono con un antigene intimamente fissato alla superficie cellulare e con il complemento (le cui componenti attivate provocano la distruzione della cellula); esempio di questo tipo sono le anemie emolitiche, le granulocitopenie, le trombocitopenie acute per allergie da farmaci. Il tipo III, con la formazione di immunocomplessi, è alla base della malattia da siero che compare dopo 8÷10 giorni dalla prima somministrazione parenterale di siero di altra specie animale (per es., antidifterico, antitetanico). L’immunoreazione di tipo IV, a mediazione cellulare, è alla base delle dermatiti da contatto (cosmetici, detersivi, ecc.); è determinata dall’azione dei linfociti sensibilizzati che liberano linfochine quando reagiscono specificatamente con l’antigene (cioè senza l’intervento di anticorpi), necessita della migrazione di linfociti T verso il sito dell’allergene e di un periodo di almeno 1÷2 giorni per la formazione di infiltrati infiammatori, con vasodilatazione ed edema.

Clinica

Le manifestazioni cliniche dell’a. dipendono sia dall’organismo che dai caratteri e dalla quantità degli allergeni stessi; è indubbia una predisposizione, anche familiare (diatesi) in alcuni individui a sviluppare a.; un medesimo allergene può sviluppare, in individui diversi, diversi quadri clinici di a., ma ciò può avvenire anche nello stesso individuo, a seconda del grado di sensibilizzazione, della superficie di contatto con l’allergene e della sua permeabilità allo stesso, nonchè per diversi momenti e caratteristiche reattive del suo sistema neurovegetativo. I sintomi allergici sono molti: dall’eczema all’eritema, dalla rinite all’asma, dall’orticaria allo shock anafilattico, ecc. La terapia delle malattie allergiche si fonda sull’allontanamento dell’allergene, una volta identificato, e sull’uso del vaccino desensibilizzante specifico; in fase acuta e preventiva (per le forme stagionali e ricorrenti), si ricorre agli antistaminici e ai cortisonici.

allergia
Basi fisiopatologiche delle malattie allergiche
allergia
Paola Minale

Basi fisiopatologiche delle malattie allergiche

Le malattie allergiche sono la conseguenza di una risposta immunitaria anomala nei confronti di antigeni presenti nell’ambiente, chiamati allergeni per la loro capacità di indurre sensibilizzazione in soggetti predisposti. L’atopia è caratterizzata dalla propensione a sviluppare una risposta anticorpale persistente di immunoglobuline di classe IgE in risposta alla esposizione agli allergeni.

Meccanismo della risposta allergica

Il meccanismo di base dell’infiammazione allergica è rappresentato dalla prima delle reazioni immunopatogene, l’ipersensibilità immediata dipendente dagli anticorpi IgE i quali, reagendo con l’antigene specifico, determinano la liberazione di mediatori dell’infiammazione dalle cellule sulle quali tali anticorpi sono fissati.

Il rischio di sensibilizzazione è determinato dalla interazione tra patrimonio genetico e fattori ambientali. La modalità della predisposizione genetica all’allergia non sono ancora ben definiti.

Allo stesso modo, molti fattori sono associati con lo sviluppo delle allergie: il livello di esposizione agli allergeni, l’inquinamento atmosferico, le infezioni virali da virus sinciziali o rhinovirus nell’infanzia, le infezioni da stafilococco aureo, il tipo di alimentazione. Una volta avvenuta la sensibilizzazione, questi fattori continuano a influire sulla infiammazione. La sensibilizzazione avviene al primo contatto del sistema immunitario con l’allergene, ed è essenziale perché si sviluppi, in un secondo momento, la reazione clinica. L’allergene, che raggiunge le vie respiratorie o il sistema gastrointestinale, viene catturato e processato da cellule dendritiche, distribuite sulla superficie cutanea e sulla mucosa, che hanno il compito di sorveglianza verso gli antigeni ambientali, e quindi presentato ai linfociti di tipo TH2. I linfociti giocano un ruolo centrale nell’atopia: è ancora dibattuto se il disequilibrio che porta alla manifestazione allergica sia dovuto a una immunodeviazione legata ai diminuiti stimoli batterici connessi alle migliorate condizioni di vita, o alla alterata funzione di cellule regolatorie chiamate Treg. Il linfocita TH2 comunica con i linfociti B tramite le interleuchine; in partic. IL-4 e IL-13, stimolano i linfociti B a differenziarsi in plasmacellule e a produrre anticorpi IgE. Altre interleuchine (IL-5) richiamano nella sede di contatto con l’allergene le cellule effettrici della infiammazione, come gli eosinofili; la ipersecrezione di muco durante l’attacco asmatico è indotta da IL-9. Le IgE specifiche prodotte da linfociti B e plasmacellule, si legano, tramite uno specifico recettore, in maniera stabile a mastociti e basofili. Il successivo legame a ponte tra l’allergene e le IgE determina la degranulazione di queste cellule e il rilascio di mediatori che danno inizio alla fase immediata. I mediatori più importanti della reazione immediata, preformati nella cellula, sono l’istamina, la triptasi e la bradichinina; leucotrieni, prostaglandine, chemochine e citochine intervengono più tardivamente e sono neoformati. L’azione della istamina è determinata dal legame con il recettore H1 presente su mastociti, eosinofili, basofili, cellule dendritiche, endotelio vascolare e bronchiale, vasi sanguigni, muscolo liscio, miocellule cardiache, cellule del sistema nervoso centrale. Accanto all’istamina, il più conosciuto dei mediatori, è importante l’azione di molecole delle cellule endoteliali (ICAM-1) che favoriscono il passaggio delle cellule infiammatorie, granulociti ed eosinofili, dal torrente circolatorio ai tessuti sede di flogosi allergica.

Sintomatologia delle allergie

Sul piano clinico i sintomi sono l’espressione sia della fase immediata che ritardata. L’istamina, il primo principale mediatore, è responsabile della rapidità e intensità delle manifestazioni allergiche. La manifestazione clinica è determinata dagli effetti specifici nei tessuti interessati, come costrizione delle vie respiratorie nell’asma, prurito, eritema ed edema nella cute. Manifestazioni sistemiche includono angioedema, orticaria e, in casi gravi, collasso vascolare (anafilassi). Nella rinocongiuntivite si ha la comparsa immediata, dopo l’esposizione all’allergene, di sintomi nasali, come starnutazione e rinorrea e prurito congiuntivale. La starnutazione e il prurito nasale sono legati all’attivazione di recettori nervosi, mentre la rinorrea è dovuta a ipersecrezione, a vasodilatazione e all’aumento di permeabilità a livello del microcircolo della mucosa nasale. Se il contatto non si protrae, i sintomi si esauriscono per la metabolizzazione dei mediatori. La persistenza della esposizione allergenica determina l’evoluzione verso la fase ritardata, che si attiva tra le 4 e 24 ore, ed è determinata dalla comparsa di numerose interleuchine (IL-3, IL-4, IL-5, IL-6, IL-13, IL-18, il fattore di necrosi tumorale TNF-α, e il fattore di crescita dei macrofagi GMSF), che favoriscono infiltrazione cellulare sostenuta da eosinofili, neutrofili e linfociti a livello della mucosa e sottomucosa dell’apparato respiratorio o digerente. Gli eosinofili rilasciano mediatori, come la proteina basica, che causa la desquamazione dell’epitelio, provocando la necrosi delle cellule epiteliali. Altre proteine ed enzimi, come la perossidasi, amplificano il danno, colpendo le terminazioni nervose e favorendo la liberazione di radicali liberi. Interleuchine e chemochine prodotte dagli eosinofili ne prolungano l’emivita e ne favoriscono la chemiotassi. La persistenza delle reazioni porta al rimodellamento dei tessuti e alla esacerbazione dei sintomi nell’asma cronica. La presenza di una flogosi persistente delle vie aeree rappresenta la base fisiopatologica della iperreattività aspecifica, ovvero la risposta a stimoli non solo allergenici, ma irritativi come fumo, profumi, aria fredda, con tendenza alla cronicizzazione.

PUB


Vedi anche
anafilassi In patologia, forma di ipersensibilità dovuta a una speciale condizione immunitaria che si stabilisce nell’organismo per effetto di qualsiasi sostanza antigene che penetri in esso secondo determinate modalità. Rientra nelle immunoreazioni di tipo I (➔ immunità) ed è dovuta all’incontro a livello cellulare ... orticaria Manifestazione morbosa caratterizzata soprattutto dall’eruzione cutanea di elementi rilevati, più o meno fugaci e pruriginosi, detti pomfi. Più che una vera e propria malattia, va considerata come una reazione cutanea, generalmente di natura allergica, a sostanze o stimoli assai diversi: alimenti, medicamenti, ... immunoglobuline Molecole glicoproteiche ad attività anticorpale, prodotte da linfociti B in risposta a una stimolazione antigenica(➔ immunità): la figura cellulare finale della serie di trasformazioni a cui va incontro il linfocita B è la plasmacellula in grado di secernere gli anticorpi maturi, che rappresentano le ... complemento Biologia e medicina Sistema di fattori di natura proteica presenti nel plasma sanguigno, suscettibili, in particolari condizioni, di essere attivati e di dar luogo a una complessa reazione. Il c. è importante nelle reazioni immunitarie, influenzando reazioni allergiche e infiammatorie, attività battericida, ...
Indice
  • 1 I quattro tipi di reazioni allergiche
  • 2 Clinica
  • 3 Meccanismo della risposta allergica
  • 4 Sintomatologia delle allergie
Tag
  • SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • INQUINAMENTO ATMOSFERICO
  • SISTEMA NEUROVEGETATIVO
  • APPARATO RESPIRATORIO
  • ENDOTELIO VASCOLARE
Altri risultati per allergia
  • allergia
    Dizionario di Medicina (2010)
    Paola Minale Basi fisiopatologiche delle malattie allergiche Le malattie allergiche sono la conseguenza di una risposta immunitaria anomala nei confronti di antigeni presenti nell’ambiente, chiamati allergeni per la loro capacità di indurre sensibilizzazione in soggetti predisposti. L’atopia è caratterizzata ...
  • allergia
    Enciclopedia on line
    Termine, coniato nel 1904 da C. von Pirquet, designante qualunque alterazione acquisita del modo di reagire di un organismo animale a sostanze eterogenee (microrganismi, tossine, corpi proteici o di altra natura), venute a contatto con i tessuti e con le quali, in precedenza, l’organismo stesso abbia ...
  • Allergia
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2007)
    Andrea Matucci Sergio Romagnani Il termine 'allergia' fu proposto, nel 1904, dal viennese Clemens von Pirquet, per indicare una modificazione della capacità di reagire dell'organismo. Fu merito di due medici tedeschi, Otto Carl Prausnitz e Heinz Kustner (1921), la dimostrazione che una sensibilizzazione ...
  • Allergia
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
    Il termine allergia fu proposto nel 1904 dal pediatra viennese C. von Pirquet per indicare una modificazione della 'capacità di reagire' dell'organismo. Fu merito, poi, dei medici tedeschi K. Praustnitz e H. Kustner la dimostrazione che una sensibilizzazione poteva essere trasferita passivamente da ...
  • allergie
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Carlo Pini Reazioni eccessive a sostanze presenti nell'ambiente Le persone allergiche sono colpite da una serie di sintomi a livello di occhi e naso, come lacrimazione e secrezione nasale e, nei casi più gravi, a livello polmonare, con frequenti attacchi d'asma. Possono presentarsi anche problemi alla ...
  • Allergia
    Universo del Corpo (1999)
    Mario Ricci Andrea Matucci Oliviero Rossi Il termine allergia indica una condizione acquisita in cui il soggetto reagisce con produzione di anticorpi IgE a sostanze (allergeni) che normalmente non provocano nessuna risposta. Tra le manifestazioni morbose riferibili a modalità allergiche vanno menzionate ...
  • ALLERGIA
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
    Le ricerche anatomiche, cliniche e sperimentali di questi ultimi anni non hanno portato a nuovi fondamentali risultati. Permane anzi, e forse si è aggravata, la difficoltà di definizione precisa e di delimitazione dei fenomeni allergici. Alcuni vi fanno rientrare solo i fenomeni che si estrinsecano ...
  • ALLERGIA
    Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
    Espressione introdotta da C. v. Pirquet (1904) e usata a designare stati di modificata capacità reattiva dell'organismo acquisiti mediante il superamento di una malattia o mediante il trattamento con determinate sostanze estranee: il pediatra viennese v'includeva da un lato i fenomeni di ridotta o abolita ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
allergìa
allergia allergìa s. f. [dal ted. Allergie, comp. del gr. ἄλλος (v. allo-) e ἔργον «attività», foggiato (dal medico austriaco C. von Pirquet nel 1906) sul modello Energie «energia»]. – Termine con cui si designa, in medicina, qualunque...
allèrgico
allergico allèrgico agg. [der. di allergia] (pl. m. -ci). – 1. Che ha relazione con l’allergia: manifestazione a.; malattia a. o di natura a.; diatesi a., generica predisposizione costituzionale a presentare manifestazioni allergiche. 2....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali