allotipo
Uno dei determinanti delle molecole anticorpali (immunoglobuline). Le molecole anticorpali sono costitute da parti variabili e parti costanti. La parte variabile, estremamente diversificata anche nello stesso individuo, è caratterizzata dagli idiotipi. Una parte della regione costante (isotipo) è invece tipica della specie di appartenenza dell’individuo. Il terzo gruppo di determinanti, gli allotipi, sono dipendenti dagli alleli che codificano per alcune sezioni della regione costante. Queste sezioni sono dunque geneticamente determinate, e sono diverse da individuo a individuo, anche all’interno della stessa specie. Una mutazione puntiforme che sostituisce un solo amminoacido nella struttura dell’anticorpo può costituire un determinante allotipico, anche se solitamente i determinanti si differenziano per numerosi amminoacidi diversi. La nomenclatura degli allotipi dipende dal loro posizionamento sull’immunoglobulina: se localizzati sulla catena leggera dell’anticorpo, la denominazione inizierà con K, mentre se localizzati sulla catena pesante, avrà G come iniziale. Per la cosiddetta esclusione allelica che avviene nelle cellule B del sistema immunitario, ogni immunoglobulina sarà corrispondente a un solo allele per ogni allotipo, anche quando vi è eterozigosi per quegli alleli. La diversità allotipica fa sì che gli anticorpi di un individuo suscitino reazioni immunitarie se iniettati in un altro. Per questa ragione, la tipizzazione allotipica è una delle principali analisi effettuate nelle procedure di trapianto d’organo: la diversità allotipica è infatti direttamente proporzionale alla reazione di rigetto da parte dell’organismo che riceve il trapianto. La tipizzazione allotipica è utilizzata anche nella medicina legale, soprattutto per i test di paternità e per l’attribuzione di alcuni campioni biologici in cui gli allotipi sono riconoscibili (come le macchie di sperma e di sangue).
→ Anticorpi e meccanismi genetici della diversità anticorpale