allucinogeno
Sostanza farmacologicamente attiva, solitamente di abuso, che ha la capacità di alterare le percezioni, il tono dell’umore e l’ideazione in modo sproporzionato rispetto alle altre funzioni cognitive. L’uso di a. non è sempre accompagnato, dopo l’assunzione, da allucinazioni, bensì da reazioni psicotiche prolungate di tipo schizofrenico: esiste infatti una variabilità individuale di reazione alla sostanza e, nello stesso individuo, una diversità di sensazioni soggettive e di manifestazioni cliniche, legate soprattutto al contemporaneo uso di alcol e di altre sostanze psicoattive, come alcune benzodiazepine ipnotiche o il gamma-idrossibutirrato (GHB). Fra gli a. più usati si ricordano: i derivati dell’anfetamina, come la metanfetamina o ecstasy (➔); i derivati dell’acido lisergico, la fenilciclina (PCP), la psilobicina e la chetamina, la cannabis (➔) e la cocaina. Tutti gli a. hanno elevata affinità per i recettori 5-HT2 della serotonina, essendo la loro potenza allucinogena proporzionale, nell’uomo, a questa affinità. L’American Psychiatric Association ha definito ufficialmente nel 1994 una categoria diagnostica di patologie legate all’uso di a.: disordine percettivo persistente da allucinogeni (HPPD, Hallucinogen Persisting Perception Disorder). La tolleranza a LSD (LySergic acid Diethylamide), mescalina e psilobicina è tipicamente crociata, cioè i soggetti che assumono una di queste tre sostanze sviluppano tolleranza anche verso le altre due. Frequenti i disturbi visivi tardivi (flashback); i cosiddetti ‘cattivi viaggi’, con forte ansia, depressione, pensieri suicidi, hanno bisogno dell’intervento neuropsichiatrico, come la forte agitazione derivante da dosi elevate di a. assunto. Altri sintomi da intossicazione acuta sono: eccessiva attività motoria e verbale, insonnia prolungata seguita da forte astenia, tremori. Non infrequenti le convulsioni da a., che vengono trattate efficacemente con le benzodiazepine. Si possono inoltre verificare ictus cerebrali (da vasospasmo generalizzato con infarti corticali), o emorragie subaracnoidee.