ALOFITE (dal gr. ἅλς "sale" e ϕυτόν "pianta", fr. halophytes, sp. halofitas, ted. Halophyten, ingl. halophytes)
Con una limitazione del significato etimologico viene indicata comunemente come alofitica una particolare vegetazione terrestre rappresentata da poche famiglie di cormofite e composta di piante assumenti determinati caratteri morfologici e anatomici, che culminano in una fisionomia pronunciatamente xeromorfica, in dipendenza dalla ricchezza del substrato in sali solubili. La natura chimica di questi sali sembra essere fino ad un certo punto indifferente (carbonato, cloruro, solfato di sodio, solfato di magnesio), cosicché la vegetazione alofitica assume, in qualunque punto del globo, sulle coste o nell'interno dei continenti, e a qualunque altezza sul livello del mare, un aspetto uniforme. La causa determinante dell'aloidismo consisterebbe essenzialmente nella concentrazione delle soluzioni circolanti nel substrato e nei rapporti che con essa assumerebbero le cellule dell'apparato assorbente; e la disposizione costantemente aperta della vegetazione, formata da questa flora così povera, indicherebbe quale resistenza debbono presentare le sue specie alle particolari condizioni edafiche delle loro stazioni. Hanno carattere particolarmente alofilo le famiglie delle xhenopodiacee, Aizoacee, Plumbaginacee, Portulacacee, Tamaricacee, Frankeniacee, Rizoforacee, Zigofillacee; senza escluderne parecchie altre, meno generalmente adattate all'alta salinità del substrato, anche se possiedono qualche specie particolarmente favorita sotto questo rapporto.
Bibl.: E. Warming, Lehrbuch der ökologischen Pflanzengeographie, 3ª edizione, Berlino 1918; G. Gola, Studî sui rapporti tra la distribuzione delle piante e la costituzione fisico-chimica del suolo, in Annali di bot., III, (1905); id., Saggio di una teoria osmotica dell'edafismo, ibidem, VIII (1910); H. Lundegardh, Klima und Boden in ihrer Wirkung auf das Pflanzenleben, Jena 1925.