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ALZHEIMER, Alois

di A. Do., G. Fu. - Enciclopedia Italiana (1929)
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ALZHEIMER, Alois

A. Do.
G. Fu.

Neuro-psichiatra; dopo aver avuto funzioni importanti nelle cliniche del Nissl e del Kräpelin, divenne direttore della clinica neuro-psichiatrica di Breslavia. Ha portato contributi di grande valore all'indagine sulla base anatomica delle malattie nervose e mentali. I suoi studî più notevoli sono quelli sulla patologia della nevroglia, sui prodotti di disfacimento del tessuto nervoso, su di una particolare forma di demenza. Nato nel 1864, morì nel 1915.

Malattia di Alzheimer. - Segnalata dall'Alzheimer nel 1906, fu poi descritta in modo completo, dal punto di vista sia clinico sia anatomico, dal Perusini: donde anche il nome di malattia di Alzheimer-Perusini.

Clinicamente è caratterizzata dall'inizio in un'epoca della vita spesso di molto anteriore all'età senile e dallo sviluppo di spiccati sintomi afasici e asimbolici. Anatomo-patologicamente il reperto principale è costituito dalla grandissima quantità di placche senili (di Redlich-Fischer) e dall'alterazione a grosse jibrille (di Alzheimer). I territorî corticali maggiormente colpiti sono i lobi temporali, parietali e occipitali.

La malattia di Alzheimer-Perusini, dapprima ritenuta come propria dell'età presenile, venne poi considerata, analogamente a quanto fu fatto per i casi di Lissauer, in confronto delle forme comuni di dementia paralytica, come una demenza senile atipica.

Vedi anche
morbo di Alzheimer Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da un quadro di demenza presenile o senile, descritta per la prima volta nel 1909 dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915). Sintomatologia ed eziologia I sintomi principali sono rappresentati dalla perdita progressiva ... demenza In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. Per essere imperniata sui concetti di depauperamento e di deterioramento, la d. differisce sostanzialmente ... nevroglia (o neuroglia o glia) Termine proposto da R. Virchow per indicare lo stroma interstiziale dell’encefalo e del midollo spinale, che, a differenza di quanto avviene negli altri organi, non è formato dal tessuto connettivo. È costituita da elementi di origine ectodermica (astrociti, oligodendrociti, cellule ... afasia Disturbo del linguaggio, diverso dai vari tipi di mutismo e indipendente da disturbi dell’apparato fonatorio o dell’organo uditivo: consiste nella perdita della capacità di esprimere ( a. motoria, detta anche afemia) o di comprendere ( a. di comprensione o sensoriale) le parole. Nel primo caso, il malato ...
Tag
  • MALATTIA DI ALZHEIMER
  • TESSUTO NERVOSO
  • LOBI TEMPORALI
  • BRESLAVIA
  • NEVROGLIA
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    Dizionario di Medicina (2010)
    Pietro Calissano (propr. Aloysius) Psichiatra tedesco (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915). Prof. a Breslavia (dal 1912), contribuì in modo notevole all’affermazione dell’indirizzo anatomico in psichiatria. I suoi studi più importanti ebbero per oggetto la patologia della nevroglia e i processi di degenerazione ...
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    Enciclopedia on line
    Psichiatra (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915). Prof. a Breslavia (dal 1912), contribuì in modo notevole all'affermazione dell'indirizzo anatomico in psichiatria. I suoi studî più importanti ebbero per oggetto la patologia della neuroglìa e i processi di degenerazione del tessuto nervoso. Con G. Perusini ...
Vocabolario
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