ALOISIO Nuovo (Alevisio, Aleviso, Alvise, in Russia Aleviz Novyj, cioè Nuovo; frequente la trascrizione italiana Novi)
Architetto attivo in Russia agli inizi del sec. XVI. La sua personalità è stata messa in luce per la prima volta nel 1928 da N. Ernst (v. bibl.), che lo distinse da quella di Aloisio da Carcano con il quale A. Nuovo era stato fino allora confuso. Secondo il Bettini è da identificare con Alvise Lamberti da Montagnana, architetto e scultore veneto, noto per notizie e lavori in Italia intorno al 1494-1500; ma ciò non è certo. Venne chiamato a Mosca per mezzo dell'ambasceria inviata in Italia nel 1499 da parte del granduca Ivan III, della quale faceva parte Mitrofan Karačarov; e con altri maestri si recò in Russia attraverso la Moldavia e la Crimea, essendo impedito il transito attraverso la Polonia, in quel momento in guerra con i Moscoviti. L'ambasceria giunse in Crimea nel 1503, per restarvi più di un anno in attesa del permesso per recarsi a Mosca. L'unica opera in stile rinascimentale italiano in Crimea, la cosiddetta "porta di ferro Demir Khapu"nel palazzo del khan a Bachčisaraj, datata 1503, può essere attribuita ad A., poiché il khan Menghli Ghirej, in una lettera indirizzata al granduca di Mosca, parla di A. come di un "assai buon maestro, ......un maestro veramente grande",probabilmente riferendosi ai lavori eseguiti. A Mosca A. arrivò il 30 n0v. 1504. Sembra sia stato chiamato "Novyj" (Nuovo) proprio per distinguerlo da Aloisio da Carcano, forse ancora attivo in quel periodo a Mosca. A. edificò a Mosca, tra il 1505e il 1509, uno dei più noti monumenti dell'arte in Russia, la cattedrale dell'Arcangelo Michele (Archangel'skij) e costruì parecchie chiese nella capitale e nelle vicinanze, di cui la maggior parte non esiste più o è stata trasformata. Delle opere esistenti gli si attribuisce a Mosca, sulla base di notizie o di analisi stilistiche, la chiesa della Dormizione della Madre di Dio (Uspenskij) nel monastero Simonov, e nel Cremlino il portale della cattedrale dell'Annunciazione (Blagoveščenskij), come pure il portale e le inquadrature delle finestre in un ambiente del Palazzo delle Faccette (Granovitaja Palata). Fu lui che probabilmente portò a termine, nel 1508, il palazzo ducale nel Cremlino, incominciato da Albisio da Carcano (rimangono solo dettagli decorativi). L'ultima sua notizia è del 1531.
Le opere di A. a Bachisaraj e a Mosca mostrano molti elementi veneziani legati con la tradizione dell'arte di Pietro Lombardo e Mauro Coducci (cerchia da cui proviene pure l'arte di Alvise Lamberti). Ma la costruzione della cattedrale dell'Arcangelo Michele segue la tradizione russa di una chiesa con sei piloni, tre navate e cinque cupole. Generalmente si collega l'esistenza degli elementi veneziani nell'arte di A. con la provenienza veneta dell'artista. Si può osservare in proposito che, benché questa provenienza sia probabile, non si può escludere però che A., originario di un'altra provincia italiana, abbia poi fatto un lungo soggiorno veneziano, cosa frequente, per es., fra gli artisti comaschi recatisi in paesi dell'Europa orientale.
L'importante attività di A. confermava, assieme a quella di A. da Carcano, l'influsso dell'arte italiana a Mosca a cavallo tra il XV e il XVI sec., portatovi da Aristotele Fieravanti e rafforzato dall'attività di Pietrò Antonio Solari. Quest'influsso andò poi sempre diminuendo, soffocato dalla prevalente tradizione russa. Lo stile di A. N., in gran parte decorativo, contribuì però allo stabilizzarsi di motivi rinascimentali nella decorazione russa dei sec. XVI-XVII.
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