Aloisio (o Aloiosus)
Architetto attivo in Italia settentrionale al principio del 6° secolo. In una lettera ascrivibile agli anni 507-511, riportata da Cassiodoro (Variae, II, XXXIX), il re dei Goti Teodorico gli affida l'incarico di ripristinare le antiche terme e il palatium di Aponum, l'od. Abano sui colli Euganei, presso Padova.
Rivoira (1908) ha supposto per primo che A., in quanto architetto di corte, possa essere considerato l'autore del Mausoleo di Teodorico a Ravenna. Come è stato osservato (Dütschke, 1909), il suo nome non sembra essere di origine romana, bensì siriaca, elemento quest'ultimo che potrebbe rendere ragione della presenza di quei caratteri orientali - siriaci appunto - che alcuni studiosi hanno individuato nel lessico architettonico del monumento ravennate (Hauttmann, 1929; Bovini, 1959). Se da una parte questa ipotesi di paternità, mancando di dati probanti, è sempre rimasta giustamente sub iudice (Haupt, 1913; Heidenreich, Johannes, 1971), dall'altra la lunga lettera di Teodorico e la totale disponibilità finanziaria assicurata per i lavori di Abano inducono senz'altro a vedere in A. un personaggio al quale il sovrano era unito da un legame di consolidata fiducia e che, dunque, poteva ben essere anche il suo migliore progettista (Lusuardi Siena, 1984). Sebbene resti sottinteso il nome del destinatario, si può ritenere che sia indirizzata ad A. anche la Formula curae palatii (Variae, VII, V), un altro importante testo teodoriciano che documenta, per ciò che concerne la fase di ideazione e progettazione, la reciproca incidenza dei ruoli del committente e dell'architetto e informa sul bagaglio di conoscenze teoriche che quest'ultimo deve possedere.
Bibliografia
Fonti:
Cassiodoro, Variarum Libri XII, a cura di A.J. Fridh, in Corpus Christianorum Lat., XCVI, 1973.
Letteratura critica:
H. Brunn, Geschichte der Griechischen Künstler, II, Stuttgart 1859, pp. 337-338.
E. Fabricius, s.v. Aloisius, in Pauly-Wissowa, I, 2, 1894, col. 1594.
H. Thiersch, s.v. Aloysius, in Thieme-Becker, I, 1907, p. 334.
G.T. Rivoira, Le origini dell'architettura lombarda e delle sue principali derivazioni nei paesi d'Oltralpe, Milano 1908, p. 58.
B. Schultz, Die Ergänzung des Theoderich-Grabmals und die Herkunft seiner Formen, ZGA 8, 1908, pp. 197-214.
H. Dütschke, Ravennatische Studien. Beiträge zur Geschichte der späten Antike, Leipzig 1909, p. 275.
A. Haupt, Das Grabmal Theoderichs des Grossen zu Ravenna, Leipzig 1913.
G.T. Rivoira, Architettura romana. Costruzione e statica nell'età imperiale, Milano 1921, pp. 239-240.
M. Hauttmann, Die Kunst des frühen Mittelalters (Propyläen Kunstgeschichte, 6), Berlin 1929, p. 49.
G. Bovini, Il Mausoleo di Teodorico, Corsi di cultura sull'arte ravennate e bizantina 5, 1959, II, pp. 7-38.
R. Heidenreich, H. Johannes, Das Grabmal Theoderichs zu Ravenna, Wiesbaden 1971.
S. Lusuardi Siena, Sulle tracce della presenza gota in Italia: il contributo delle fonti archeologiche, in Magistra Barbaritas. I Barbari in Italia (Antica Madre, 7), Milano 1984, pp. 509-558.