ALONZI, Luigi, detto Chiavone
Nato a Sora nel 1823, guardaboschi di mestiere, militò dapprima nell'esercito borbonico; fuggiti i Borboni dal Regno delle Due Sicilie, offri i suoi servigi al governo italiano per combattere i briganti, ma, avendo avuto un rifiuto, gli si schierò contro, divenendo uno dei principali capi banditi dell'Italia meridionale. Fra il 1860 e il 1862, aiutato e rifornito dai legittimisti borbonici, l'A. operò con la sua banda nella zona di frontiera con lo Stato della Chiesa, specialmente tra il colle Faone e la punta dell'Ortica. Nel 1860, occupò due volte Sora; nel 1861, s'impadronì per qualche giorno di Monticelli e operò poi in Terra di Lavoro; nello stesso 1861 i suoi uomini conquistarono e saccheggiarono Castelluccio. Presso la sua banda erano vari legittimisti stranieri, fra cui il francese H. A. Rivière e il tedesco L. R. Zimmermann. Ma in realtà, l'A., più che costituire uno strumento dell'attività dei legittimisti, intendeva perseguire i propri interessi di capobanda, dando luogo così a sospetti di doppiezza. Lo Zimmermann e un altro capo banda straniero, R. Tristany, decisero pertanto di sopprimerlo: sembra che l'A. venisse fucilato nel giugno 1862.
Bibl.: E. Cardinali, I briganti e la corte pontificia, Livorno 1862, II, pp. 25-29, 34, 185-194e passim; M. Monnier, Histoire du brigandage dans l'Italie méridionale, Paris 1862, pp. 102-107; A. Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alle frontiere pontificie dal 1860 al 1863: studio, Milano 1864, pp. 173-175, 242-245, 269-271, 274-276, 283-286, 294-297 e passim; M. Cianciulli, Il brigantaggio nell'Italia meridionale dal 1860 al 1870, Tivoli 1937, pp. 144-153; T. Battaglini, Il crollo militare del Regno delle Due Sicilie, Modena 1938, II, pp. 118, 135, 148-151; B. Croce, Aneddoti di varia letteratura, II, Bari 1953, p. 262; IV, ibid. 1954, pp. 201, 203, 207, 209, 210, 211, 212-213.