ALP ARSLĀN, Muḥammad ibn Dāwūd ‛Aḍud ad-Dawlah Abū Shugiā‛
Sovrano della dinastia dei Selgiuchidi (Selgiūqidi), nato nel 420 ègira = 1029 (oppure nel 424-1033), morto nel 465-1072. Il suo nome significa in turco "l'eroe leone". Fatte le sue prime prove sotto lo zio Toghrul Beg, il fondaiore della potenza selgiuchida, gli successe e fu investito del titolo di sultano dal califfo ‛abbāside al-Qā'im nel 456-1064. Nonostante le ribellioni che egli dovette domare all'interno dello stato e nel seno stesso della sua famiglia (un suo fratello, che aveva preso le armi contro di lui, fu rapidamente sconfitto e ottenne il perdono del vincitore), A. condusse vigorosamente la guerra contro l'impero bizantino e, il 27 dhū'l-qadah 464 = 26 agosto 1071, sconfisse l'imperatore Romano Diogene nella battaglia di Malāzqerd (Mazincerta), prendendolo prigioniero e assicurando al proprio figlio e successore Malikshāh la conquista dell'Asia Minore. A. morì poco dopo, assassinato, nella Transoxiana dove si era recato. Il suo maggior titolo di gloria, accanto ai successi militari, sta nell'aver egli iniziato quel processo di assimilazione della cultura arabo-persiana che trasformò in breve i turchi Selgiuchidi da rozzi guerrieri in intelligenti e raffinati promotori di una fiorente civiltà. A quest'opera egli, semi-illetterato, non partecipò per vero direttamente, ma ebbe il merito di aver lasciato mano libera al suo grande ministro Niẓām al-Mulk (v.), che gli sopravvisse e che si illustrò con la fondazione dell'università di Baghdād, con la protezione delle lettere e delle scienze, e fu anche, col suo Siyāsat Nāmeh ("Libro del governo"), uno dei principali prosatori persiani.
Bibl.: vedi selgiūdiqi.