Waelhens, Alphonse de
Filosofo belga (Anversa, 1911 - Lovanio, 1981). Dal 1946 fu prof. all’università di Lovanio, nel 1961 divenne membro dell’Institut international de philosophie. La tesi di agrégation su La philosophie de Martin Heidegger (Lovanio 1942), le traduzioni in francese di opere heideggeriane (in collaborazione con W. Biemel), il corso alla Sorbonne da cui nacque Phénoménologie et vérité. Essai sur l’évolution de l’idée de vérité chez Husserl et Heidegger (1953) illustrano la funzione di tramite che de W. ebbe tra la fenomenologia tedesca e quella francofona. Fu amico personale di M. Merleau-Ponty (sul quale scrisse Une philosophie de l’ambiguïté. L’existentialisme de Maurice Merleau-Ponty, 1951), da cui attinse l’ispirazione per quel raccordo dell’analitica esistenziale con la dimensione corporale e antropologica che caratterizza la fase più personale della sua produzione (La philosophie et les expériences naturelles, 1961). In tal modo de W. fu portato a impegnarsi sul terreno della psichiatria e della psicoanalisi (oltre alla collaborazione ai lavori della clinica psichiatrica di Lovenjoel, va ricordata la pubblicazione di La psychose. Essai d’interprétation analytique et existentiale, 1972.