ALTAI (A. T., 97-98)
Grande sistema montuoso, che si eleva fra il bassopiano siberiano a N. e le depressioni del Zaisan e della Zungaria a S., la steppa dei Kirghisi ad O., e ad E. l'altipiano mongolo con la Valle dei Laghi e le catene del Tannu-ola e dei Saiani. L'Altai si divide in due sezioni distinte: l'Altai Russo e l'Altai Mongolo. La più antica denominazione turca per l'Altai meridionale è Altyn-Yish (montagne d'oro), in cinese Kin-Shang. Questa stessa catena di montagne è stata chiamata da alcuni geografi col nome di Ektag (evidentemente Aq Dāgh, in turco "montagne bianche"), nome che si incontra nei racconti di viaggiatori bizantini del sec. VI (Zemarco); ma è stato recentemente dimostrato (E. Chavannes, Documents sur les Tou-kiue occidentaux, p. 236) che questi monti ricordati dai Bizantini corrispondono invece al T'ien-shan. La confusione si spiega con la falsa traduzione greca χρυσοῦν ὄρος "monte aureo". Se il nome attuale deve la sua origine a una parola che significa "oro", non vi è che la parola mongola altan o alta, che possa essere considerata. Questo nome Altai sembra essere comparso soltanto sotto la dominazione dei Calmucchi. La popolazione turca attuale ignora l'etimologia vera. Un'etimologia popolare decompone la parola Altai in alti-ai ("sei mesi"). Come appellativo, Altai ha il senso di "alta montagna".
L'Altai Russo è orograficamente molto complesso: si presenta come una rete assai intricata di catene con diverse direzioni, fra cui prevalgono quelle di ONO.-ESE., nella parte meridionale, e di NS., nella parte settentrionale, nel complesso convergenti e salienti verso la direttrice centrale più elevata, dei Monti Sailyugemski e del Tabyn Bogdo-ola, che si spinge a 4500 m. e si trova nella zona SE. della grande area ovale trasversa occupata dall'Altai Russo.
Dall'arco dei Monti Sailyugemski si staccano verso E.: le tre catene dell'Altai centrale, di cui la settentrionale spinge verso N. diramazioni complesse a ventaglio (Altai occidentale e orientale), mentre l'intemedia vanta, nelle elevate Alpi di Katunsk, la grandiosa piramide bicuspide della Belucha, punto culminante del sistema (4550 m.). All'estremo N. dei Sailyugemski, lasciata ad E. la catena del Tannu-ola, la direttrice principale prosegue verso settentrione con l'Altai settentrionale; all'estremo S. dei Sailyugemski si ha invece l'importante nodo centrale del Tabyn Bogdo-ola (Cinque Monti Santi, dalle sue 5 altissime cupole nevose, alte da 4000 a 4500 m.) a 88° long. E. e 49° lat. N., dal quale si parte, in direzione di ESE., l'Altai meridionale, che pure conta giogaie elevatissime, da cui si digrada coi monti Kalba verso la steppa dei Kirghisi. Dal Tabyn Bogdo-ola si diparte, con direzione generale verso ESE., la molteplice muraglia dell'Altai Mongolo, che si allunga per 1700 km., via via attenuandosi verso oriente. È un sistema di catene principali parallele, diviso in tre parti: l'occidentale, dall'88° al 92° long. E., ad altezza media di 350° m., con lunghe diramazioni a S. che terminano con un salto di 500-600 m. sul deserto steppico della Zungaria; la centrale, dal 92° al 99° long. E., con la dominante catena dell'Altai-nuru, e l'orientale, o Altai del Gobi, dal 99° al 106° long. E., anch'essa sul principio con elevazioni superiori a 3000 m., ma con le catene frammentate dalle fratture e dominate dal clima arido del Gobi che le circonda da ogni lato.
Come propaggini del sistema altaico si considerano: ad O. la steppa dei Kirghisi, il cui rilievo è abbastanza mosso nonostante la modesta altitudine, e risulta dall'azione estremamente prolungata della denudazione sopra terreni antichi, fittamente corrugati da un energico piegamento alla fine del Paleozoico; a SO., oltre la fossa del Zaisan, l'imponente catena isolata del Tarbagatai, culminante a 3633 m.; a N. le basse, ma lvnghe e importanti catene del Salair e del Ala-tau di Kuznetsk (Kuzneck) abbraccianti il famoso bacino carbonifero di Kuznetsk, lungo 260 e largo da 80 a 100 km.
Nell'Altai Mongolo dominano rocce arcaiche, cioè gneiss e scisti cristallini antichi, mentre nell'Altai Russo tali rocce si trovano solo nelle propaggini più settentrionali e la grande massa è formata da sedimenti marini cambrici e silurici, più o meno profondamente trasformati. Qua e là si notano sedimenti devonici e carboniferi trasgressivi; trasgressivi sono pure i limitati depositi mesozoici e terziarî, continentali e racchiudenti letti carboniosi. Imponenti masse intrusive granitiche, accompagnate da dioriti e porfidi, ritenute di età carbonifera, attraversano gli scisti cristallini arcaici e i paleozoici antichi, e, messe a nudo dall'erosione, formano alcuni dei principali e più elevati massicci. Si ritiene che l'Altai Mongolo facesse parte del grande scudo continentale primitivo dell'Asia, fittamente corrugato ed emerso da tempi antichissimi, a cui solo più tardi, nel Paleozoico medio e superiore, nuovi corrugamenti aggiunsero l'Altai Russo con la steppa dei Kirghisi, sollevati in tante pieghe arcuate concentriche e a curvatura aperta verso NO. Il periodo di emersione estremamente lungo permise che questo grande complesso venisse spianato dalle forze erosive, fino a ridursi a una superficie appena ondulata, che l'orogenesi terziaria ruppe e rese più o meno movimentata da punto a punto, con spinte in senso radiale, cioè con un'intensa fratturazione accompagnata da sollevamenti e abbassamenti.
Così si spiega il carattere morfologico dominante dell'Altai, che è dato dal prevalere di forme d'altipiano, su cui si elevano cime isolate e sottili catene (di solito non visibili dalle valli) e tra cui si incidono valli d'erosione e si deprimono bacini di affossamento. I frammenti di penepiano portati a maggiore altezza furono modellati dall'azione nivale in forme d'alta montagna; quelli ad altezze medie (per lo più a 2000-2300 m., calanti a 1000 o meno nelle zone periferiche) hanno dato le forme d'altipiano e di montagna media. Gli affossamenti, segnalati in generale alla periferia, sono particolarmente spiccati nella regione dell'Altai Mongolo, dove fosse tettoniche si deprimono anche fra le catene principali, fratture longitudinali e trasversali spezzettano le catene orientali, e si scende con gradinate tettoniche tanto verso la Valle dei Laghi quanto verso la Zungaria.
Tettonica è pure la fossa del Zaisan; non mancano rocce effusive a mettere meglio in evidenza gli sprofondamenti, che hanno smembrato la massa continentale primitiva.
Ha contribuito a conservare tali forme d'insieme il clima arido (e tanto più arido quanto più si procede verso il cuore dell'Asia): clima tipicamente continentale, per quanto mitigato dall'altitudine nelle maggiori catene. La piovosità è in generale scarsa, benché dall'Altai Russo scendano tre grandi fiumi: l'Ob e il Jenissei dal versante settentrionale, l'Irtish dal meridionale. Un sistema idrografico chiuso è quello del Chara-usu, nella Valle dei Laghi, che si affossa tra i M. Sailyugemski, l'Altai Mongolo, il Tannu-ola ed Khangai.
Il limite delle nevi sale in media nell'Altai Russo, da 2500 m. sul lato N. a 3000 sul lato S., e nell'Altai Mongolo, da 3500 nella parte occidentale a 4000 nella centrale e orientale. I ghiacciai attuali coprono in tutto qualche cosa più di 400 kmq., di cui 170 nel Tabyn Bogdo-ola, 200 nell'Altai centrale, 31 nell'Altai meridionale e assai meno nella sezione occidentale dell'Altai Mongolo. Notevolmente estesa fu la glaciazione quaternaria, che modellò nettamente le valli e le cui morene più basse si trovano a 300 m. nell'Altai Russo e a 1400 nel Mongolo: essa si svolse in due periodi, di cui il secondo in doppia fase, e accusa un limite delle nevi da 900 a 1200 m. più basso di oggi, con un massimo nell'Altai centrale, che è anche ora la zona più ricca di precipitazioni.
La vegetazione dell'Altai presenta tre zone altimetriche principali. La più bassa è la zona steppica (e in parte di deserto steppico), con paludi salate nella parte meridionale, che si addentra nelle valli più aperte risalendole fino a 1000 m. circa (e fino a 2000 nel versante N. dell'Altai Mongolo), mentre sulle pendici si arresta rapidamente: fa eccezione la parte centrale e orientale dell'Altai Mongolo, dove la flora steppica sostituisce gran parte della flora montana. Alla zona steppica fa seguito la zona montana o delle foreste, in cui domina il larice siberiano (Larix sibirica), accompagnato in basso dal pino silvestre, in alto dal pino cembro (Pinus Cembra): zona che prevale dai 400 ai 2000-2300 m. nell'Altai Russo, mentre nell'Altai Mongolo si estende da un limite variabile fra 500 e 2000 m. fino ai 2300-2600. Superiormente si ha la zona degli arbusti alpini e la zona alpina scoperta.
Bibl.: P. Fickeler, Der Altai, in Peterm. Mitt., Ergänzungsh. 187, Gotha 1925 (con ricca bibl.).
Provincia dell'Altai (A. T., 103-104). - L'antico distretto minerario dell'Altai, annesso al governo di Tomsk, venne eretto a governo dall'ammiraglio Kolčak il 20 dicembre 1917, e diviso in 6 distretti. Nel 1921 vennero distaccati i distretti di Kansk e Slavgorod ed ora la provincia non ne conta che tre, di Barnaul, Bijsk e Kuzneck. La superficie complessiva è di 118.000 kmq.; e la popolazione di 1.663.000 abitanti. Piuttosto pianeggiante verso nord ed ovest, la provincia diventa collinosa e montuosa a sud ed est, poiché si estende su parte delle catene dell'Altai e dell'Ala-tau. Il clima è prettamente continentale, tanto che, a Barnaul, le temperature medie invernali sono inferiori a 0°, e quelle estive superiori ai 20°. Le precipitazioni atmosferiche assai scarse, non superano i 300 mm.; nelle zone montane cadono abbondanti le nevi, a cui attingono i fiumi, l'Ob, il Tomsk e i loro afluenti, che attraversano il territorio della provincia; verso ovest vi sono alcuni piccoli laghi senza emissario. Tutte le acque superficiali sono gelate dall'ottobre all'aprile. Caratteristica, se non per la varietà, certo per il grande sviluppo raggiunto dai singoli individui, è la flora. Hanno importanza, come prodotti alimentari, la čeremèa o kolba e l'erythrone, da cui si estrae anche l'abirca, bevanda alcoolica, e il kirlik, specie di avena. Animali caratteristici sono il lupo alpino, una varietà di orso, la pantera, una varietà di volpe, detta karagan, l'argale, la capra nera, il maral, ecc. La composizione etnica della popolazione è assai varia. Prevalgono gli Slavi (94%); il rimanente è di origine uralo-altaica. Più numerosi sono i Teleuti o Telenguti, per la maggior parte nomadi, allevatori di bestiame e cacciatori. L'immigrazione dei Russi è stata favorita dal clima sano e dalla fertilità del suolo. Infatti, malgrado l'abbondanza di riserve minerarie, come oro, argento, piombo, rame, zinco, ferro e carbone, l'agricoltura rappresenta la principale attività del paese. Molto sviluppo hanno la coltivazione dei cereali, l'allevamento del bestiame, l'apicoltura, la raccolta delle pine, la caccia. Principali industrie sono: la lavorazione del legno, delle lane, delle pelliccie di pecora tinte in nero (barnulka), le distillerie, le concerie, la îabbricazione del vetro, della soda, la lavorazione della cera. Il commercio di esportazione è diretto verso Tomsk e Kobdo; gli scambî più attivi si fanno durante le fiere annuali. I trasporti si fanno specialmente per via fluviale o per carovana. Principali centri sono Barnaul, capoluogo e animatissima città commerciale, Bijsk, Kuzneck, Ustkamenogorsk, Zmeinogorsk, ecc.