ALTEMPS
. Un castello tedesco che, per dominare un borgo del Vorarlberg detto Ems o Emps, era chiamato Hohenems, diede il nome a questa famiglia: un ramo della quale si trapiantò in Italia e modificò il cognome in Altemps, l'altro restò in Germania e si estinse nella prima metà del sec. XIX. La fortuna romana degli Altemps, molti dei quali avevano combattuto in Italia come condottieri di lanzi, cominciò col matrimonio di Volfango, figlio di Marco Sittico I, con Chiara, sorella del cardinale Giovanni Angelo Medici, poi papa Pio IV. Da questo matrimonio nacquero cinque figli, ed erano già tutti adulti quando il Medici fu papa. Allora tutta la famiglia si trasferì a Roma. Sorsero serie gelosie tra gli Altemps e gli altri nipoti di Pio IV, Borromeo e Serbelloni; e gli Altemps, che pur godevano l'affetto dello zio, ma non erano ben veduti dai Romani, furono contentati con cariche che li allontanarono dalla corte: il primogenito, Iacopo Annibale, fu mandato ambasciatore a Filippo II di Spagna; Marco Sittico (1535-95) il secondo, ebbe il vescovato di Cassano, e poi il cardinalato col vescovato di Costanza: il terzo, Gabriele, fu inviato in Francia. Al cardinale si attribuisce l'acquisto del palazzo romano, che ancora porta il nome degli Altemps, nella piazza dell'Apollinare, già costruito dal conte Girolamo Riario sulla fine del sec. XV; inoltre, la costruzione della villa di Mondragone (Frascati), su disegno di Martino Longhi. Un suo figlio naturale, Roberto, fu nominato da Sisto V governatore di Borgo, donato del feudo di Gallese, con titolo ducale, e tenacemente protetto anche in occasioni non onorevoli. Da lui, morto a 21 anno, e da Cornelia Orsini nacque Giannangelo (morto a Roma nel 1620), duca di Gallese, uomo di grande erudizione e che fece ottimo uso delle sue ricchezze. La magnifica biblioteca che lasciò nel suo palazzo, passò in gran parte alla Vaticana; gli ultimi avanzi furono dispersi in una vendita all'asta nel 1908. Attraverso diverse generazioni, la cui linea diretta è rappresentata da Pietro (morto nel 1691), Giuseppe Maria (morto nel 1713), Roberto Aniceto (morto nel 1742), Giuseppe Maria (morto nel 1790), Marco Sittico (morto nel 1817) si arriva a un Giuseppe Maria, morto nel 1857 senza prole, lasciando erede un cugino, Mario Aniceto, discendente da un ramo stabilito a Fermo. Il titolo di duca di Gallese fu invece da Pio IX conferito (1861) a Giulio Hardouin, nobile francese, marito della contessa Giulia Carradori, vedova di Giuseppe Maria, e ai loro discendenti.