ALTERAZIONE
L’alterazione è un tipo particolare di derivazione di nomi, aggettivi e verbi realizzata tramite l’uso di ➔suffissi, che aggiungono al vocabolo originario una sfumatura di qualità, quantità o tono, senza modificarne il significato fondamentale. I principali tipi di alterazione sono:
Nella formazione dei sostantivi alterati può accadere che l’accrescitivo e il diminutivo cambino genere rispetto al vocabolo originario
la febbre ▶ il febbrone
la villa ▶ il villino
il sapone ▶ la saponetta
Meno frequente è l’alterazione degli aggettivi
lungo ▶ lunghetto
dolce ▶ dolciastro
Gli aggettivi alterati con suffisso accrescitivo o peggiorativo sono spesso sostantivati
sei villano ▶ sei un villanzone
sei ignorante ▶ sei un ignorantaccio
A volte gli alterati assumono un significato diverso da quello del vocabolo di origine
la carta ▶ il cartone
I verbi alterati si formano aggiungendo al verbo alcuni suffissi alterativi specifici, diversi da quelli che si usano per l’alterazione di nomi e aggettivi. In genere questi suffissi modulano il significato del verbo in un senso che può essere:
– attenuativo
canticchiare (= cantare sottovoce)
piovigginare (= piovere con scarsa intensità)
– leggermente peggiorativo
vivacchiare (= vivere stentatamente)
leggiucchiare (= leggere con stento o con poco impegno).
Nel linguaggio affettivo, anche i nomi di persona possono subire alterazioni
Flavietta, Giorgino, Marione
Nel parlato e nello scritto molto informale è possibile incontrare il suffisso
-azzo con valore non dispregiativo, ma scherzosamente accrescitivo
carne ▶ carnazza
panino ▶ paninazzo
porno ▶ pornazzo.
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