ALTO VOLTA (II, p. 725; App. III,1, p. 77)
Nato come stato sovrano nel 1960, l'A. V. ha vissuto i primi anni della sua indipendenza in modo piuttosto tormentato, soprattutto a causa della grave crisi economica che l'ha attanagliato nel biennio 1965-66; successivamente, nel 1970, si è dato un assetto repubblicano di tipo presidenziale. Il potere legislativo è stato affidato all'Assemblea nazionale, formata da 57 membri, eletti a suffragio universale diretto, che durano in carica 4 anni e che a loro volta nominano i membri del governo, un terzo dei quali resta però di nomina militare. Il presidente della Repubblica, generale S. Lamizana, sospese la Costituzione dall'agosto 1974, sciogliendo l'Assemblea e assumendo direttamente la carica di primo ministro. V. oltre.
Il territorio nazionale è stato suddiviso in 10 dipartimenti, la cui popolazione complessiva al 1974 era di 5.897.000 abitanti, con un coefficiente di accrescimento annuo piuttosto alto (2,3%) nell'ultimo decennio; la densità è però di appena 21 ab. per km2.
All'interno della regione la popolazione è distribuita in modo molto irregolare: l'altopiano centrale presenta densità piuttosto alte, con valori prossimi ai 100 ab. per km2; il nord, regno del nomadismo pastorale, conta in genere non più di 20 persone per km2, mentre valori di densità bassissimi, inferiori a 5, si ritrovano nella parte sud-orientale della regione, a causa della presenza allo stato endemico di numerose malattie infettive. La composizione etnica è la seguente: 2.604.000 Mossi, 543.000 Fulbe, 380.000 Lobi, 375.000 Mandingo, 364.000 Bobo e 300.000 Sénoufo. Quasi del tutto scomparse sono le comunità europee che, viceversa, erano piuttosto consistenti al tempo della dominazione francese e che per motivi economici e di sicurezza hanno preferito abbandonare la regione.
Dal punto di vista insediativo, non esiste nell'A. V. una vera e propria rete urbana, in quanto i Voltaici vivono nella quasi totalità (circa il 95%) in piccoli villaggi, come nella maggior parte degli stati sudanesi. Le città sono poco numerose e generalmente costituite da antichi centri commerciali, e si sono sviluppate più come ampliamento di preesistenti villaggi che come centri dotati di compiti funzionali diversificati. Ougadougou, la capitale, contava nel 1972 circa 130.000 abitanti, popolazione più che quadruplicata rispetto alla data dell'indipendehza, a causa soprattutto del crescente arrivo di gruppi di contadini in circa di lavoro o in attesa di trasferirsi verso gli stati costieri del golfo di Guinea; Bobo-Dioulasso, principale centro economico, conta 64.000 abitanti; Koudougou 27.000. Il paese appare sovraffollato se si rapporta la popolazione alle risorse, sicché circa 450.000 persone lasciano annualmente l'A. V. per cercare occupazione presso le piantagioni della bassa Costa d'Avorio e del Ghana. Di questo consistente flusso migratorio, un buon terzo abbandona in modo definitivo il proprio paese, mentre la rimanente parte rientra dopo un periodo che varia dai sei mesi ai cinque anni. Gli emigrati hanno dato vita nei due stati d'arrivo a comunità voltaiche di circa un milione di persone ciascuna.
Nel suo sviluppo economico l'A. V., al pari degli altri stati "chiusi" africani, ha dovuto soffrire le conseguenze naturali della repentina decolonizzazione; esso ha ereditato in larga misura un'economia di sussistenza e, per poter importare i beni capitali di cui ha urgente bisogno per l'avvio di uno sviluppo economico razionale, ha dovuto tentare, sia pure con poco successo, la strada dell'incremento della produzione dei generi tropicali da esportare in cambio dei primi.
L'arativo è valutato intorno al 20% della superficie totale, mentre i pascoli e prati ne occupano oltre la metà e la foresta il 15%. Le produzioni prevalenti sono quelle tipiche del clima tropicale a due stagioni alterne, vale a dire il miglio, il sorgo, il mais e poi il riso, la batata e la manioca. Importanti sono pure alcune colture industriali, quali il cotone, l'arachide e il sesamo. Più rilevante dal punto di vista delle esportazioni è l'allevamento: nel 1974 il parco bovini contava 1.400.000 capi mentre il patrimonio di ovini ne contava 1.000.000 e quello di caprini 2.000.000.
L'attività industriale si limita a un piccolo numero di fabbriche che si dedicano alla trasformazione dei prodotti agricoli o all'allestimento di attrezzi e di beni di consumo sempre destinati al mondo rurale.
L'Abidjan-Niger rappresenta la principale linea ferroviaria; di essa, che attualmente pone in contatto la capitale dell'A. V. con quella della Costa d'Avorio, è previsto un prolungamento di 350 km al fine di collegarla con i giacimenti di manganese scoperti di recente nel nord del paese.
Bibl.: R. J. Harrison Church, Environment and Policies in West Africa, New York 1963; E. P. Skinner, The Mossi of the Upper Volta, Stanford 1964; W. A. Hance, The Geography of Modern Africa, New York 1964; D. Forde, P. H. Kaberry (edit.), West African Kingdoms in the Nineteenth Century, Oxford 1967; H. Barral, Tiogo, étude géographique d'un territoire Léla, Haute-Volta, Parigi 1968; E. H. Dale, Some geographical aspects of African land-locked states, New York 1968; A. Seck, A. Mondjannagni, L'Africa Occidentale, Milano 1970; Istituto Italiano per l'Africa, L'Africa: profilo geografico e storico del continente, Roma 1971; H. P. White, M. B. Gleave, An economic geography of West Africa, Londra 1971.
Storia. - Dopo la proclamazione dell'indipendenza (che ebbe luogo il 5 agosto 1960) l'A. V. fu retto dall'autoritario presidente Maurice Yaméogo, confermato al potere dalle elezioni del 1965, il cui partito, l'Union Démocratique Voltaïque (UDV), era peraltro divenuto partito unico in seguito al bando dei partiti d'opposizione. L'intenzione di Yaméogo d'introdurre misure di austerità, necessarie per sanare il bilancio, provocò dimostrazioni popolari appoggiate dai sindacati, dagli studenti e dalla burocrazia; per ristabilire l'ordine, l'esercito, guidato dal col. Sangoulé Lamizana, assunse il potere (gennaio 1966). Il regime militare - che aveva inizialmente promesso il rapido ripristino del governo civile e poi annunciato (dicembre 1966) un quadriennio di potere - ha avviato il risanamento economico e consolidato la propria autorità, inserendo nel governo anche elementi civili.
Il presidente Yaméogo è stato processato e condannato nel 1969 e poi graziato nel 1970. Nel giugno 1970 un referendum popolare approvava a larghissima maggioranza una nuova costituzione, il cui testo, preparato da un comitato di esperti con a capo il presidente della Corte suprema, era stato modificato in alcuni punti tenendo conto delle critiche dei partiti. In base alla nuova costituzione si tenevano le elezioni per l'Assemblea nazionale (37 seggi alla UDV, 12 al Partito del raggruppamento africano, 6 al Movimento di liberazione nazionale e 2 a indipendenti) e si costituiva un nuovo governo (UDV e PRA), presieduto da G. Ouédraogo, presidente dell'UDV, e composto da 5 militari e 10 civili, mentre il gen. Lamizana restava presidente della repubblica. L'avvento del governo Lamizana era stato guardato con molta diffidenza dalla Costa d'Avorio, paese leader del Consiglio d'intesa, organizzazione alla quale l'A. V. apparteneva e alla quale rimase però fedele; nel corso degli anni il governo estendeva la propria azione in campo internazionale e vi acquistava maggior credito (nel febbraio 1972 Lamizana visitava Il Cairo e si schierava a favore delle tesi egiziane sulla questione medio-orientale, mentre in novembre riceveva il presidente francese Pompidou).
Le difficoltà interne si accrescevano però nel 1973 (l'A. V. era fra i paesi del Sahel colpiti dalla siccità), e di conseguenza le tensioni politico-sociali: in novembre Lamizana prometteva il ripristino del governo civile entro l'anno successivo; ma nel febbraio 1974 i contrasti tra le forze politiche e all'interno dello stesso partito di governo hanno indotto i militari a riassumere direttamente il potere. In seguito, sciolti i partiti, è stato costituito un Consiglio nazionale di rinnovamento, di nomina presidenziale, e un nuovo governo (dieci militari e quattro civili). Nel gennaio 1976 è stato costituito il Mouvement national pour le Renouveau; in febbraio è stato accresciuto il numero dei civili membri del governo e ridotto quello dei militari; da maggio si lavora per un progetto di nuova costituzione.
Bibl.: M. Guilhem-J. Hebert, Précis d'histoire de la Haute-Volta, Parigi 1961; W. Fischer, Ober-Volta, Bonn 1962; F. Bassolet, Evolution de la Haute-Volta, Ouagadougou 1968; Ph. Lippens, Institutions politiques de la Haute-Volta, in Revue juridique et politique. Indépendance et coopération, XXIV, 1970, 1971, pp. 151-78; M. Simon, Haute-Volta, une démocratie avortée?, in Esprit, 1972, pp. 867-79.