CUNQUEIRO, Alvaro
Scrittore spagnolo, nato a Mondoñedo (Lugo) il 22 dicembre 1911, morto a Vigo il 28 febbraio 1981. Esordì con il volume di poesie in lingua gallega Mar ao norde (1932), seguito l'anno dopo da Poemas do sí e non, ambedue di ispirazione surrealista e comunque legati alle esperienze di avanguardia di quegli anni.
Con Cantiga nova que se chama riveira (1933), per cui ricevette il premio Gil Vicente, divenne il massimo rappresentante del neotrovadorismo, movimento poetico esclusivo dell'ambito culturale galiziano, volto a ricreare la ricca tradizione dei Cancioneiros medievali diffusa da F. Bouza Brey, al quale C. attinge senza peraltro dimenticare le influenze più immediate degli esperimenti di poesia popolare del primo Alberti e del primo García Lorca. Nonostante ne avesse lui stesso esaurito le possibilità tematiche e stilistiche, C. rivisiterà il neotrovadorismo nel 1950, con il volume Donado corpo delgado. Chiudono la sua produzione poetica Elegías y canciones (1940), l'unico volume in lingua castigliana, e Herba da aquí ou acolá (1980).
Come romanziere, C. si è valso indistintamente sia del gallego che del castigliano e in ambedue le lingue ha dato prova di maestria, mettendo in mostra un linguaggio fiorito, barocco e incline ad arcaismi e a costruzioni sintattiche ormai obsolete. La sua narrativa, originale e per certi versi unica nel panorama letterario spagnolo, si è sempre mantenuta al margine di ogni moda o corrente letteraria.
Dotato di una straordinaria capacità fabulatoria, C. ha raccolto e ricreato nei suoi romanzi non soltanto la ricca tradizione fantastica galiziana, ma anche la mitologia classica mediterranea e quella nordica, fondando un universo fittizio imperniato sull'anacronismo degli spazi e dei personaggi, l'ironia e il gioco intellettualistico. Ricordiamo Merlín e familia e outras historias (1955), As crónicas do sochantre (1956, premio della critica nel 1959; trad. it. Cronache di un maestro del coro, 1984), Si o vello Sinbad volvesse as illas (1961), Tesoros novos e vellos (1964), Un hombre que se parecía a Orestes (1968, premio Nadal), Las mocedades de Ulises (1970), Vida y fuga de Fanto Fantini (1973) e El ano del cometa (1974).
Nell'ambito del teatro (O incerto senor don Hamlet, príncipe de Dinamarca, 1958; A noite vai coma un río, 1965), C. ha tentato, senza molto successo, di gettare le fondamenta per una tradizione teatrale in gallego, inesistente in quella lingua. Tra i numerosi premi ottenuti in Spagna ricordiamo: il Godó di giornalismo 1967, il Valle-Inclán 1968, il Premio de Crítica Gallega 1980, anno in cui gli viene conferita la laurea honoris causa dall'università di Santiago de Compostela.
Bibl.: C. A. Molina, A. Cunqueiro: la fabulación sin fin, in Insula, n. 413, 1981; Id., La obra poética de A. Cunqueiro, in Nueva estafeta, n. 38, 1988.