Sargent, Alvin
Sceneggiatore statunitense, nato a Filadelfia il 12 aprile 1927. A partire dalla metà degli anni Sessanta, si è imposto come uno degli sceneggiatori più apprezzati del cinema statunitense, specializzato in adattamenti di romanzi di successo, improntati a una notevole libertà, ma anche come autore di soggetti e sceneggiature originali. Nelle sue opere, di raffinata eleganza, ha saputo affrontare temi spesso difficili e delicati, riuscendo però a misurarsi anche con i toni leggeri della commedia. Più volte candidato all'Oscar ha vinto due volte il premio, nel 1978 per Julia (1977; Giulia) di Fred Zinnemann e quindi, nel 1981, per Ordinary people (1980; Gente comune) di Robert Redford.
Abbandonati gli studi durante la Seconda guerra mondiale per arruolarsi in marina, S. si iscrisse in seguito all'University of California di Los Angeles per studiare recitazione. Dopo un'esperienza come attore in piccoli teatri di Los Angeles e New York, accettò un impiego stabile come pubblicitario per "Variety", dove avrebbe lavorato per tutti gli anni Cinquanta. Nello stesso periodo comparve in una piccola parte in From here to eternity (1953; Da qui all'eternità) di Zinnemann, e cominciò a scrivere originali televisivi per serie di successo. Il suo esordio nel cinema avvenne come co-sceneggiatore di Gambit (1966; Gambit ‒Grande furto al Semiramis) di Ronald Neame e di The stalking Moon (1969; La notte dell'ag-guato) di Robert Mulligan, entrambi prodotti da Alan J. Pakula, suo amico dai tempi delle esperienze teatrali. Quando Pakula passò alla regia chiese a S. di realizzare l'adattamento del romanzo di J.T. Nichols The sterile cuckoo per l'omonimo film (1969; Pookie), un'eccentrica storia d'amore cui fecero seguito il melodramma I walk the line (1970; Un uomo senza scampo) di John Frankenheimer, tratto da un romanzo di M. Jones; The effect of gamma rays on man-in-the-Moon marigolds (1972; Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda), secondo film diretto da Paul Newman e ispirato a una pièce di Paul Zindel che collaborò con S. alla stesura della sceneggiatura; Love and pain and the whole damn thing (1973; Amore, dolore e allegria), basato invece su un soggetto originale di S. e da lui stesso sceneggiato, ancora per la regia di Pakula. Tutti questi film furono preludi alla felice prova offerta con il delicato Paper Moon (1973) diretto da Peter Bogdanovich, road movie ambientato negli Stati Uniti della Grande depressione e tratto dal romanzo di J.D. Brown, per il quale S. ottenne la prima nomination all'Oscar. Un'altra accurata ricostruzione d'epoca, più solenne e meditativa, la realizzò con il pluripremiato Julia, tratto dal romanzo autobiografico Pentimento di Lillian Hellman, interpretata nel film da Jane Fonda, con Jason Robards nel ruolo di Dashiell Hammett. Minore risonanza ebbe Bobby Deerfield (1977; Un attimo, una vita) di Sydney Pollack, ispirato a un romanzo di E.M. Remarque, mentre Straight time (1978; Vigilato speciale) di Ulu Grosbard, noir pessimistico, tratto dal romanzo autobiografico di E. Bunker, su uno sfortunato ex carcerato (Dustin Hoffman), in libertà vigilata tornato alla vita criminale risultò un lavoro atipico nell'ambito della produzione di Sargent.
Per l'opera che segnò il debutto dietro alla macchina da presa di Robert Redford, Ordinary people, incentrata sui complessi di colpa e la disperazione che dilaniano una famiglia dopo la morte del maggiore dei due figli, S. adattò un romanzo di J. Guest. Il tema della psichiatria, presente in Ordinary people, ricorre spesso nei suoi lavori ed è centrale in Nuts (1987; Pazza) di Martin Ritt, basato su una pièce di T. Topor, con Barbra Streisand nel ruolo di una prostituta accusata di omicidio che i genitori vogliono far passare per pazza, e in What about Bob? (1991; Tutte le manie di Bob) di Frank Oz, commedia nera basata su soggetto originale di S. e Laura Ziskin e sceneggiata da Tom Schulman, in cui uno psichiatra parte per le vacanze con la famiglia e viene perseguitato da un suo paziente fobico. S. è tornato al successo proprio con questi due film, nonché con il melodramma Dominick and Eugene (1988; Nick e Gino) di Robert M. Young, il sentimentale White palace (1990; Calda emozione) di Luis Mandoki, e con l'adattamento della commedia di J. Sterner Other people's money per il film omonimo (1991; I soldi degli altri) diretto da Norman Jewison, Suo è anche il soggetto originale di Hero (1992; Eroe per caso) di Stephen Frears, storia di un piccolo imbroglione (ancora Dustin Hoffman) che compie suo malgrado un eroico salvataggio e si vede rubare la notorietà da un impostore (Andy Garcia), e sua è anche la storia e la sceneggiatura di Bogus (1996; Bogus, l'amico immaginario) di Jewison, commedia dai toni favolistici. Basandosi sull'intelligente sceneggiatura di S. da un romanzo di M. Simpson, Wayne Wang ha realizzato un film coinvolgente, con Susan Sarandon, Anywhere but here (1999; La mia adorabile nemica), storia di una madre e una figlia che emigrano dal Wisconsin a Beverly Hills per rifarsi una vita. Nel 2002 S. ha collaborato a Unfaithful (L'amore infedele ‒ Unfaithful) di Adrian Lyne, remake del film di Claude Chabrol La femme infidèle (1969).
S. Field, Selling a screenplay: the screenwriter's guide to Hollywood, New York 1989, ad indicem; P. McGilligan, Pursuit and destination: interview with Alvin Sargent, in Backstory 4: interviews with screenwriters of the 1970s and 80s, Berkeley 2004.