ALVINO (Albina, d'Alvino), Giuseppe, detto il Sozzo
Figlio di Filippo, pittore toscano, nacque nel 1550 a Palermo, dove morì il 19 apr. 1611; sposò una tale Cristina, vedova De Leo, dalla quale ebbe tre figli: Melchiorra, moglie di un maestro Niccolò Lombardo, Marziano e Pietro. Quest'ultimo, morto il 10 febbr. 1627, fu pure pittore e come il padre soprannominato il Sozzo.
L'A., oltre che pittore, fu anche scultore, almeno secondo le vecchie fonti le quali ci dicono altresì che l'artista fu allievo dell'architetto Giuseppe Spadafora; in seguito egli fu certo in relazione, forse anche di lavoro, con Giacomo e Nibilio Gagini, come attestano documenti del 1588 e del 1597. Dagli annalisti contemporanei G. D'Ariano e F. Baronio, dal settecentista A. Mongitore e da altre fonti si ha notizia di affreschi e di tele, oggi distrutti o disperse, con le date 1572, 1577, 1584, 1589, 1591, 1592, 1601 e 1607: In questo gruppo rientrano gli affreschi eseguiti nella cattedrale di Palermo.
Delle opere pervenuteci, tutte a Palermo, ad eccezione di un S. Nicola nella chiesa di S. Cataldo ad Ernia (1595), sono datati gli affreschi frammentari (1591) del Palazzo di Città - alcune parti si conservano nella Galleria nazionale della Sicilia - e La SS. Trinità tra i SS. Lorenzo e Stefano (1602) nella chiesa di S. Francesco di Paola.
Degli altri dipinti, dai quali appare che l'A. seguì i modi di Vincenzo da Pavia, vanno ricordati una Annunciazione e una SS. Trinità, già esistenti nella chiesa di S. Giovanni dei Napoletani; una Vergine tra i SS. Alfio, Filadelfo e Cirino, un Angelo annunziante ed una Madonna tra angeli, oggi nella Galleria Nazionale della Sicilia.
Bibl.: A. Giuliana Alaimo, Oreficeria sicii. del Rinascimento, barocca e neoclassica, in L'Illustr. sicil., IV (apr.-giugno 1951), pp. 6 s., 10 s.; Id., Architetti regi in Sicilia dal sec. XIII al sec. XIX, ibid.,IV (nov.-dic. 1951), pp. 14, 19-22; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 365 (con bibl.); U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura ital., p. 27 (sub voce Albina, con bibl.).