amabile
Esclusivo del Convivio; è sempre riferito a termini astratti. Talora è contrapposto a ‛ odiare ', ‛ odibile '. Per " degno di ammirazione ", in I X 13 orazioni... piene... d'amabilissima bellezza; interessante è l'uso della replicatio del termine in I XII 8-10, dove vale " degno di essere apprezzato ": ogni bontade propria in alcuna cosa, è amabile in quella... E quanto ella è più propria, tanto ancora è più amabile; onde, avvegna che ciascuna vertù sia amabile ne l'uomo, quella è più amabile in esso che è più umana... Questa [la giustizia] è tanto amabile, che... li suoi nimici l'amano... e però vedemo che 'l suo contrario, cioè la ingiustizia, massimamente è odiata; e così in IV XXII 7 [ogni animale] se stesso ama... poi viene distinguendo quelle cose che... sono più amabili e meno, e più odibili [e meno]. Vedi infine IV XXII 10 nullo dubita che l'appetito razionale non sia più nobile che 'l sensuale e però più amabile, e XXII 13 la nostra nobilissima parte, la quale... massimamente è amabile, sì com'è lo 'ntelletto, dove vale " degna di stima, di considerazione ".